Con un Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 28 dicembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2018, sono stati individuati gli importi delle tasse e dei contributi, versati per la frequenza delle Università non statali, detraibili sui redditi dell’anno 2017. In realtà, sono stati confermati gli importi dei due anni precedenti.
In particolare, gli importi sono individuati per ciascuna area disciplinare (area medica, area sanitaria, area scientifico – tecnologica, area umanistico – sociale) e per ciascuna Regione nella quale ha sede l’Università presso la quale è presente il corso di studio (Regioni del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole). In un allegato al Decreto sono precisate le classi di laurea, di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico collegate alle diverse aree disciplinari e le zone geografiche di riferimento delle diverse Regioni.
In un’ulteriore tabella, inoltre, sono individuati gli importi massimi di spesa detraibile in caso di frequenza dei corsi di dottorato, di specializzazione e dei master universitari di primo e secondo livello. Anche in questo caso, gli importi massimi variano a seconda della zona geografica nella quale è situata la Regione con la sede dell’Università frequentata.
Secondo quanto precisato nel Decreto Ministeriale, agli importi suddetti deve essere sommato l’importo della tassa regionale per il diritto allo studio. Gli importi devono essere, poi, aggiornati entro il 31 dicembre di ogni anno con un nuovo Decreto Ministeriale.