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Cessione del credito ecobonus

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La cessione del credito ecobonus è fondamentale per capire come recuperare un investimento. Il super ecobonus 110% – ma anche ecobonus 50% – è un incentivo sicuramente molto vantaggioso nell’ambito della riqualificazione energetica della casa. Il processo dei vari interventi di miglioria deve seguire un iter ben preciso: bisogna distinguere tra opere trainanti, come il cappotto termico o l’impianto di riscaldamento, alle quali si potranno sommare installazioni trainate come ad esempio il fotovoltaico, gli infissi ecc. La somma di questi interventi deve generare il salto di almeno 2 classi energetiche nel certificato legato alla casa. Attenzione: è vero che il restauro è fattibile quasi a costo zero, però prima di affidarsi alle aziende che operano sul mercato è d’obbligo cercare un consulente serio, visto che non tutte le riqualificazioni potrebbero essere adatte all’immobile in questione. 

Cessione credito ecobonus: meglio affidarsi agli esperti

Detrazione, sconto in fattura e cessione del credito ecobonus, sono tre opzioni per raggiungere un benessere ambientale nella maggiore vivibilità della propria casa. È bene ricordare che per accedere alla cessione del credito, l’unità abitativa deve rispondere al requisito di prima casa, mentre se si tratta di intervento qualitativo collettivo, cioè in condominio, si può trattare anche di casa per vacanze o seconda casa. La detrazione fiscale potrebbe a prima vista sembrare il metodo più semplice per recuperare l’investimento, visto che per ogni 100 euro spesi, lo Stato restituisce 110 euro sotto forma di sconto sulle tasse che si andranno a pagare nella Dichiarazione dei Redditi a partire dall’anno successivo. A tal proposito però bisogna vedere però qual’è la reale capienza Irpef di ogni contribuente. 

Cessione credito ecobonus: vale anche per disoccupati o pensionati?

Nel caso in cui non si avessero a disposizione sul conto i soldi necessari per restaurare la casa o non si godesse della necessaria capienza Irpef perché disoccupati, pensionati, operanti in regime forfettario, o aventi già troppe detrazioni per figli a carico, allora la soluzione è proprio la cessione del credito ecobonus. La cessione del credito ecobonus risulta possibile, quindi, per detrazione fiscale del 110%, del 50% e del 65%, ma per questi ultimi due casi su base Irpef in 10 anni anziché 5.
La cessione del credito maturato può essere strutturata anche come cessione parziale, ovvero un valore in detrazione diretta vecchia maniera, insieme a uno stralcio in modalità cessione credito alla banca, o in forma di sconto fattura presso l’azienda di efficientamento. 

Inoltre, se non si è dalla parte del privato committente, ma si svolge il ruolo dell’imprenditore che vende equipaggiamenti per l’efficientamento di unità abitative si sarà ugualmente interessati a conoscere il meccanismo di cessione del credito ecobonus.
Come azienda, infatti, si potrà godere a propria volta della cessione del credito ecobonus. L’impresa scelta dal committente dei lavori riceverà un valore di onorario eccedente di un 10%, che l’imprenditore potrà detrarre dalle tasse che deve all’Erario o presentarlo in cessione credito ecobonus alla propria banca di fiducia. È altresì vero che l’azienda potrebbe non volere accettare questo pagamento trasversale, ma è bene ricordare che in questo modo il suo business imprenditoriale potrebbe essere escluso dal mercato. Anche per i soggetti cosiddetti fiscalmente capienti, ad oggi è possibile usufruire della cessione del credito d’imposta, mentre negli anni passati questa opzione era possibile solo per coloro che non raggiungevano la capienza Irpef adeguata.

Banche che accettano la cessione del credito Ecobonus

Nel 2021 qualsiasi proprietario o usufruttuario di un immobile può accedere alla cessione del credito ecobonus di 5 o 10 anni a seconda del tetto massimo di spesa attinto. Il soggetto non porterà in detrazione nella dichiarazione dei redditi la somma sostenuta per gli interventi di riqualificazione della casa, ma effettuerà la cessione del credito e lo sconto in fattura, rientrando subito in possesso delle somme spese per le opere di efficientamento. L’investimento tornerà liquido in tempi minori rispetto alla detrazione d’imposta classica, passibile di 5 o 10 anni a seconda della mole del restauro. Il protocollo delle banche che accettano la cessione del credito ecobonus non rileva la data inizio lavori, quindi se l’intervento di riqualificazione dell’immobile è cominciato nel 2020 la somma spesa può fare parte tranquillamente della cessione credito ecobonus nel 2021. Se si decide di rivolgersi ad una banca verrà richiesto di caricare i documenti inerenti alla richiesta di cessione del credito sulla sua piattaforma di riferimento per renderli disponibili alla società di revisione.

Piattaforme per la cessione del credito d’imposta

Proprio a sostegno di tale ultima opzione nascono le piattaforme di trading, grazie alle quali il titolare del credito fiscale può trovare sul mercato un soggetto cessionario interessato ad acquistarlo.

Il procedimento avviene normalmente secondo i seguenti passaggi operativi:

  • 1°) Il Cedente carica il credito e la piattaforma verifica la documentazione per determinare la certezza del credito, in particolare sono oggetto di valutazione l’asseverazione rilasciata dall’ingegnere, geometra o architetto, ed il visto di conformità rilasciato dal commercialista o revisore. Vengono effettuate anche verifiche ai fini antifrode e antiriciclaggio;
  • 2°) Superate le verifiche iniziali il credito viene immesso sul «mercato» e risulta disponibile per l’acquisto;
  • 3°) Cessionari (compratori) vedono i crediti sul mercato e propongono le proprie offerte di acquisto, tramite offerta irrevocabile per un determinato numero di giorni;
  • 4°) Il Cedente seleziona l’offerta ritenuta più soddisfacente e firma il contratto di cessione del credito con il Cessionario
  • 5) A questo punto normalmente la Piattaforma blocca dal conto del Cessionario i fondi necessari all’erogazione del prezzo che verrà erogato il 10 del mese successivo, allorché il Cessionario potrà visualizzare il credito acquistato nel proprio cassetto fiscale.
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