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14 Gennaio 2017

Sede dell’azienda in Puglia e terminali dislocati in altre zone: sì al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno

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Dei chiarimenti sono stati richiesti all’Agenzia delle Entrate riguardo alla disciplina del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno previsto dalla Legge di Stabilità per il 2016. In particolare, le istanze di chiarimento sono state presentate tramite interpello da una società operante nel campo dei concorsi e delle operazioni a premio.

La società svolge la propria attività anche tramite dei terminali collocati presso gli esercizi commerciali che partecipano alle promozioni. In particolare, la società istante intende installare in comodato d’uso dei Totem digitali, ossia dei terminali informativi multimediali costantemente connessi con il sistema aziendale centrale. Attraverso tale collegamento costante i server dell’azienda possono regolarmente essere aggiornati riguardo ai punti che i consumatori hanno acquisito in relazione alla spesa effettuata presso gli esercizi commerciali ed alla promozione attivata negli esercizi medesimi. I clienti dovranno semplicemente accostare la propria tessera punti ai Totem.

I Totem digitali verrebbero posizionati, come detto, al di fuori della sede dell’azienda.

Il dubbio posto all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate è se questi apparecchi possano essere considerati come macchinari oggetto di investimenti per i quali possa essere riconosciuto il credito d’imposta in favore del Mezzogiorno. Secondo la disciplina di tale credito d’imposta, infatti, i beni oggetto di investimento dovrebbero essere situati in strutture produttive collocate nelle Regioni del Mezzogiorno, mentre i Totem in questione verrebbero collocati anche in aree diverse da quella nella quale è situata la sede centrale (ossia in Puglia).

La società istante ha fatto rilevare che i Totem sono delle strutture periferiche strettamente connesse agli elaboratori principali posti in azienda. Si tratta di apparecchi che non sono dotati di alcuna autonomia propria.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti richiesti con la Risoluzione n. 118 del 22 dicembre 2016.

In primo luogo, l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che la Legge di Stabilità per il 2016 ha introdotto un credito d’imposta in favore delle imprese che, tra il 1° gennaio 2016 ed il 31 dicembre 2019, acquistano dei beni strumentali nuovi, nell’ambito di un progetto di investimento iniziale, destinati a strutture produttive situate in zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Il credito d’imposta in questione è riconosciuto nella misura massima del 20 % per le piccole imprese, del 15 % per le medie imprese e del 10 % per le grandi imprese.

Chi vuole beneficiare di tale credito d’imposta deve trasmettere, nel periodo compreso tra il 30 giugno 2016 ed il 31 dicembre 2019, un’apposita comunicazione, utilizzando un modello approvato con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 24 marzo 2016.

L’Agenzia delle Entrate ha, poi, evidenziato che, nel caso sottoposto alla sua attenzione, i Totem digitali verrebbero posizionati anche al di fuori delle aree previste dalla disciplina dell’agevolazione, sia pur rimanendo sempre collegati con il sistema centrale situato nella sede della società istante, nella Regione Puglia e, quindi, in uno dei territori nei quali possono essere effettuati gli investimenti per i quali è concesso il credito d’imposta.

La conclusione espressa nella Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate è che l’investimento nei Totem digitali costituisce comunque un contributo diretto alla crescita della struttura produttiva situata in uno dei territori destinatari dell’agevolazione. I terminali dislocati in varie zone, infatti, sono delle mere diramazioni della struttura produttiva dell’azienda situata in Puglia.

Quindi, l’istante, in presenza di tutte le altre condizioni previste dalla normativa in materia, potrà beneficiare del credito d’imposta con riferimento agli investimenti effettuati per i Totem digitali.

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