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Attualità
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31 Maggio 2024
8 Minuti di lettura

Gli aspetti fiscali dei programmi elettorali

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I partiti italiani hanno presentato i propri programmi elettorali di cui si possono evidenziare i punti salienti in materia economica e fiscale. Infatti dall’8 e 9 giugno 2024 i cittadini dell’UE potranno scegliere i 720 membri che li rappresenteranno per i prossimi cinque anni.

Riportiamo gli aspetti fiscali di quanto presente nei programmi elettorali dei principali partiti, in ordine alfabetico.


Alleanza Verdi-Sinistra

Alleanza Verdi-Sinistra si presenta con lo slogan “Il coraggio di osare” e un programma elettorale di 44 pagine, che auspica a:

  • Fornire agli Stati membri il margine di manovra necessario per finanziare gli investimenti “per una transizione equa, che si accompagni ad un fondo europeo di transizione per lo sviluppo socioeconomico e per i beni comuni, da finanziarsi attraverso l’emissione di Eurobond”
  • Trasformare la BCE in prestatore di ultima istanza “cosicché possa agire come finanziatore diretto delle tesorerie nazionali e non solo interporsi attraverso le banche, con grande vantaggio delle stesse e a discapito della sostenibilità del debito pubblico”
  • Convocare una conferenza europea sul debito “con lo scopo di raggiungere un accordo per la ristrutturazione e la mutualizzazione da parte della BCE di quella parte del debito pubblico di tutte le economie dell’area verdisinistra.it 17 dell’euro che superi il 60% del PIL dei singoli paesi”
  • Introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie “che copra azioni, obbligazioni e derivati, con un’aliquota sufficientemente alta da scoraggiare la speculazione.”
  • Adottare un’imposta europea sui grandi patrimoni “sul modello di quanto proposto nell’Iniziativa dei Cittadini Europei “La grande ricchezza”
  • Approvare un’imposta sulle pratiche degli ultra-ricchi “che favoriscono il cambiamento climatico e sui beni di lusso, compresi yacht e jet privati.
  • Redigere una lista nera di tutti i paradisi fiscali “basata su criteri di equità fiscale (aliquota minima effettiva e criteri di attività economica reale) e che includa anche i paradisi fiscali europei. Affidare la stesura di questa lista ad un organo democratico e trasparente”
  • Combattere la concorrenza fiscale aggressiva all’interno dell’Unione Europea “anche attraverso l’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie e i redditi da capitale”
  • Garantire la trasparenza fiscale delle multinazionali “obbligandole a dichiarare pubblicamente il loro fatturato e le tasse che pagano in ogni Paese in cui operano”
  • Creare un registro europeo globale dei beni per combattere più efficacemente l’evasione fiscale “spingendo al contempo per la sua estensione a livello globale, così da impedire agli investitori transfrontalieri di eludere le tasse con schemi come quelli rivelati dai file CumEx”


Azione-Siamo europei

Alle elezioni europee il partito Azione si presenta con la lista elettorale “Siamo Europei” e un programma di 51 pagine suddiviso in 10 capitoli. In particolare, punta a:

  • Introdurre un’unica autorità antitrust europea “per garantire l’attuazione uniforme dei regolamenti e armonizzare le normative nazionali degli Stati membri”
  • Armonizzare le aliquote fiscali e le basi imponibili “per ciò che riguarda la tassazione delle imprese, per evitare la proliferazione di paradisi fiscali interni all’Unione europea”
  • Affidare all’Osservatorio fiscale europeo i compiti di vigilare “sull’applicazione effettiva della Global Minimum Tax e redigere un report annuale sulla sua applicazione”
  • Tornare al regime ordinario per quanto riguarda gli aiuti di Stato “per limitare l’effetto distorsivo causato da elevati livelli di spesa da parte di alcuni degli Stati membri”


Forza Italia

Il partito di Forza Italia presenta un programma di 17 pagine partendo dall’idea che” la grande scommessa per il futuro dell’Unione europea è continuare a essere la forza che promuove la libertà dei popoli e la cooperazione come motori della crescita e dello sviluppo sociale”. In particolare punta a:

  •  Un’Europa con un fisco più favorevole alle imprese “I nostri settori produttivi devono competere e prosperare, i nostri lavoratori ottenere un buon reddito e tutti devono contribuire in modo equo alla società”
  • Una nuova politica commerciale vantaggiosa “Allineata ai nostri interessi, valori e standard europei, basata sul principio di reciprocità, contrasto al dumping e difesa settori strategici da pratiche sleali extra-UE”
  • Una politica per l’armonizzazione fiscale comune “Per contribuire a ridurre le disparità tra i Paesi membri e promuovere la stabilità economica. Questo potrebbe includere l’armonizzazione delle aliquote fiscali e la collaborazione nella lotta all’elusione fiscale”
  • Lo sviluppo di un ‘ unica area finanziaria e bancaria all’interno dell’UE “per ridurre al minimo il rischio di crisi bancarie future”
  • Condividere informazioni finanziarie e sviluppare regole fiscali uniformi “che impediscano ad alcune aziende di ridurre fittiziamente le loro passività fiscali”
  • Contribuire a ridurre le disparità tra i Paesi membri e promuovere la stabilità economica “Questo potrebbe includere l’armonizzazione delle aliquote fiscali e la collaborazione nella lotta all’elusione fiscale”.


Fratelli d’Italia

Il partito di maggioranza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni “vuole difendere l’identità dei popoli e delle Nazioni europee” e presenta un programma di 20 pagine suddiviso in 15 capitoli, accompagnato dallo slogan: “Con Giorgia, l’Italia cambia l’Europa”. In particolare punta a:

  • Il superamento dell’austerity “attraverso il miglioramento del Patto di Stabilità e Crescita nell’ottica di una maggiore flessibilità”
  •  Favorire la spesa per investimenti “che produce crescita economica, contribuisce a creare ricchezza e riduce il debito pubblico”
  • Il rafforzamento del dialogo con la BCE “affinché i tassi di interesse ufficiali possano essere ridotti fortemente, a beneficio di mutui e altri finanziamenti”
  • Modificare la direttiva sulla casa green “per tutelare i proprietari di immobili ed efficientare il patrimonio edilizio in modo graduale e sostenibile, prevedendo adeguati incentivi a livello UE”;
  • Proteggere l’Europa “dalle pratiche commerciali sleali poste in essere da Stati terzi”
  • Scomporre gli investimenti nella transizione verde dal calcolo del rapporto deficit/PIL;
  • L’introduzione di dazi di civiltà “nei confronti degli Stati che non rispettano i nostri standard qualitativi e le buone pratiche ambientali”
  • L’intervento sulla fiscalità internazionale “per garantire un’adeguata applicazione della Global Minimum Tax e per l’approvazione del primo pilastro del Progetto BEPS (..) riguardante principalmente la tassazione delle grandi società che erogano servizi digitali.


Lega

Lo slogan scelto dal partito di Matteo Salvini per questa campagna elettorale è “Più Italia, meno Europa” e presenta un programma di 18 pagine suddiviso in dieci capitoli. In particolare si propone di:

  • Porre fine alle politiche di austerità e di svalutazione salariale per “concordare soluzioni volte all’incremento sostanziale degli investimenti pubblici e privati”
  • Armonizzare, in materia fiscale, il mercato interno dell’UE “in modo da evitare fenomeni di dumping fiscale tra gli Stati membri”
  • Definire come obiettivi primari della Banca Centrale Europea la crescita economica, la piena occupazione e la stabilità dei prezzi, al fine di consentire la conduzione di politiche monetarie più equilibrate e meno dannose per cittadini ed imprese.


Movimento cinque stelle

Il movimento 5 Stelle con “L’Italia che conta” presenta un programma di 102 pagine, il quale si propone di:

  • Estendere la capacità di spesa dell’UE che “in modo permanente e strutturale aiuterà a sostenere la realizzazione di investimenti ad alto potenziale di crescita e a sostegno della coesione e dello sviluppo delle aree più svantaggiate”
  • Includere uno strumento simile a una golden rule “ossia la detrazione dal debito di alcuni investimenti produttivi tra cui quelli green, quelli destinati alle energie rinnovabili e ai beni pubblici europei nonché lo scorporo degli investimenti produttivi in capitale umano”
  • La politica monetaria deve essere finalizzata mantenere l’inflazione entro livelli di sicurezza e puntare alla piena occupazione, promuovendo lo sviluppo economico, la tutela dell’ambiente, della salute e dei cittadini europei.
  • L’UE deve tenere sotto controllo gli effetti delle modifiche dei tassi “e la successiva eventuale generazione di suddetti extraprofitti, per definire di volta in volta, efficaci azioni comuni da parte dei Paesi membri, in grado di intercettare questi extraprofitti e restituire alle comunità una parte consistente di essi”
  • Favorire uno sviluppo delle imprese blockchain e crypto “e, al contempo, investire in programmi di informazioni per i cittadini”


Partito democratico

Il Partito Democratico ha pubblicato il suo programma elettorale di 49 pagine intitolato “L’Europa che vogliamo. Manifesto elettorale”, che sostiene:

  • L’erogazione di agevolazioni fiscali e di finanziamenti “sul piano interno, deve essere condizionata all’impegno da parte delle imprese beneficiarie dal rispetto di condizionalità orizzontali”
  • L’esigenza di riporre al centro dell’agenda europea la creazione di una capacità fiscale comune “e superare un’impostazione che dà ancora prevalenza in particolare ai contributi nazionali”
  • Un’azione di riforma che guardi a un approfondimento nei settori “della finanza, dell’energia, delle telecomunicazioni, che creano dei veri e propri “costi per la non Europa”, ovvero crescita e competitività mancate per tutta la UE”
  • Il completamento dell’Unione di capitali “per consentire alle imprese di raccogliere finanziamenti privati alle stesse condizioni, e dell’Unione Bancaria con un meccanismo di protezione dei depositi a livello europeo e un fondo di liquidità per garantire la stabilità finanziaria”
  • Un regime fiscale e di accesso ai capitali agevolato “un sistema efficace di tutele sociali per i lavoratori dipendenti dalle PMI e per i lavoratori indipendenti e percorsi di formazione per rafforzare le competenze e quindi rendere le imprese più competitive”
  • L’attuazione di una tassazione coordinata sui capital gains negli Stati membri “appoggiamo la richiesta di armonizzare le basi imponibili sul reddito delle società, in linea con il processo in corso presso OCSE e G20”
  • L’UE deve continuare gli sforzi per introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie “rilanciando il processo di cooperazione rafforzata”


Stati uniti d’Europa

Il partito Stati Uniti d’Europa si presenta con un programma di 12 pagine e parte dall’idea che “Oggi l’Europa è a un bivio: o assume un ruolo centrale nel mondo o è destinata a rimanere marginale” In particolare, viene sottolineata la necessità di:

  • Identificare nuove risorse “con l’obiettivo di raggiungere il 5% dei PIL e dotarsi di una vera e propria unione fiscale come completamento imprescindibile dell’unione monetaria”
  • Andare verso un unico mercato dei capitali “in prospettiva persino una unica Borsa, ma nel frattempo sarebbe sufficiente armonizzare le regole dei mercati nazionali e allargare lo spazio di regolamentazione e supervisione attribuito all’ESMA”
  • Uno schema comune di assicurazione per i depositi “per spezzare definitivamente il circolo vizioso tra crisi bancarie e bilanci nazionali e instaurare vere forme di condivisione del rischio”
  • Regole di risoluzione bancaria comuni “anche per gli istituti più piccoli, che però superino la rigidità inutile del decennio scorso e prendano l’esempio da quanto accade negli USA”

La Redazione è a disposizione dei partiti per integrare quanto riportato.

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