Con la Risoluzione n. 24 del 4 marzo 2014, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento, tramite i modelli “F24 Enti pubblici” e “F24 Versamenti con elementi identificativi”, delle somme dovute dalle Pubbliche Amministrazioni a titolo di restituzione degli importi dei crediti utilizzati in compensazione.
Il codice in questione è, per il modello “F24 Enti pubblici”, il codice “260E” denominato “Restituzione, da parte delle PP.AA., del credito utilizzato in compensazione – art. 7, c. 2, del decreto MEF 14.01.2014“.
Il Decreto del Ministero dell’Economia richiamato è il Decreto con il quale sono state definite le modalità di attuazione delle disposizioni previste dal nuovo articolo 28-quinquies del D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1973, introdotto dal Decreto Legge n. 35 dell’8 aprile 2013. Tali disposizioni prevedono che i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012 nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni possano essere compensati, su richiesta del creditore, per il pagamento delle somme dovute in base agli istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario.
Nel campo “sezione” del modello “F24 Enti pubblici” deve essere inserito “Erario (F)”. Inoltre, devono essere indicati: nel campo “estremi identificativi”, il numero della certificazione del credito utilizzato in compensazione che viene restituito dalla Pubblica Amministrazione; nel campo “riferimento B”, l’anno di utilizzo del credito da parte del contribuente. Il campo “riferimento A” non deve essere riempito.
Per il versamento mediante modello “F24 Elementi identificativi” è stato, inoltre, istituito il codice tributo “2600”, denominato allo stesso modo del codice tributo precedente.
Nel modello “F24 Elementi identificativi” devono essere indicati: nel campo “tipo”, la lettera “R”; nel campo “elementi identificativi”, il numero della certificazione del credito utilizzato in compensazione e restituito dalla Pubblica Amministrazione; nel campo “anno di riferimento”, l’anno di utilizzo del credito da parte del contribuente.