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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 22 Aggregazioni di imprese – Acquisizioni

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Costo di acquisizione

21. Un’acquisizione deve essere contabilizzata al costo, ovvero per un ammontare pari alle disponibilità liquide o mezzi equivalenti pagato o il fair value (valore equo), alla data dello scambio, del corrispettivo di acquisto pagato dall’acquirente in cambio del controllo sui beni dell’altra impresa, oltre a ogni costo direttamente imputabile all’acquisizione.[2]

22. Quando un’acquisizione comporta più di un’operazione di scambio il costo dell’acquisizione è rappresentato dal costo complessivo delle singole operazioni. Quando un’acquisizione viene realizzata in più fasi è importante la distinzione tra la data di acquisizione e la data dell’operazione di scambio. Mentre la contabilizzazione dell’acquisizione ha inizio a partire dalla data di acquisizione, le informazioni sul costo e sul fair value (valore equo) utilizzate sono determinate con riferimento alla data di ciascuna operazione di scambio.

23. Le attività monetarie pagate e le passività sostenute sono misurate ai loro fair value (valore equo) alla data dell’operazione di scambio. Quando il pagamento del corrispettivo di acquisto è differito, il costo dell’acquisizione è pari al valore attuale del corrispettivo, considerando eventuali incentivi o sconti che è probabile rientrino nel pagamento, e non il valore nominale di quanto dovuto.

24. Nella determinazione del costo dell’acquisizione, i titoli mobiliari negoziabili emessi dall’acquirente sono misurati al loro fair value (valore equo) che è pari al loro prezzo di mercato alla data dell’operazione di scambio, a condizione che fluttuazioni anomale o l’esiguità del mercato non rendano il prezzo di mercato un indice inattendibile. Quando il prezzo di mercato, a una data particolare, non rappresenta un indice attendibile è necessario prendere in considerazione i movimenti dei prezzi durante un ragionevole periodo di tempo, prima e dopo l’annuncio delle condizioni di acquisizione. Quando il mercato è inattendibile, o non esistono quotazioni, il fair value (valore equo) dei titoli emessi dall’acquirente è stimato con riferimento alla loro partecipazione proporzionale al fair value (valore equo) dell’impresa acquirente o con riferimento alla loro partecipazione proporzionale al fair value (valore equo) dell’impresa acquisita, utilizzando quello più chiaramente evidente. Anche il corrispettivo d’acquisto pagato in contanti ai soci della società acquisita, in alternativa ai titoli, può fornire una evidenza del fair value (valore equo) complessivo pagato. Tutti gli aspetti dell’acquisizione, compresi i fattori significativi che influenzano le negoziazioni, devono essere presi in considerazione e possono essere impiegate valutazioni indipendenti come supporto alla determinazione del fair value (valore equo) dei titoli emessi.

25. Oltre al corrispettivo d’acquisto, l’acquirente può sostenere costi diretti relativi all’acquisizione. Questi comprendono i costi di registrazione ed emissione di titoli azionari e compensi professionali pagati a revisori, consulenti legali, periti e altri consulenti utilizzati per realizzare l’acquisizione. I costi generali amministrativi, inclusi quelli per il mantenimento di un reparto acquisizioni e gli altri costi che non possono essere direttamente attribuiti alla specifica acquisizione, non possono essere inclusi nel costo dell’acquisizione ma devono essere rilevati come costo quando essi sono sostenuti.

[2] Si veda anche l’Interpretazione SIC-28: Aggregazioni di imprese -”Data dello scambio” e fair value (valore equo) degli strumenti rappresentativi di capitale.

 

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