Nella Sentenza n. 20597 del 7 ottobre 2011, la Corte di Cassazione ha riconosciuto che una società a responsabilità limitata, con sede legale in San Marino, operava mediante una stabile organizzazione in Italia, dal momento che operava attraverso venti società e ditte individuali che commercializzavano nel territorio italiano i prodotti dell’impresa medesima, esercitata in piena evasione di imposte.
Secondo la pronuncia della Suprema Corte, la Commissione Tributaria Regionale aveva correttamente escluso che le società nelle quali era articolata l’organizzazione in Italia della società estera costituissero unità indipendenti, nonostante la loro struttura giuridico-formale. Le società che operavano in Italia, infatti, altro non erano che gli organismi attraverso i quali la società estera metteva a disposizione i propri servizi. Queste società italiane operavano come “recapiti” della casa-madre, presso i quali venivano conclusi contratti predisposti da quest’ultima e dove essa vi dava esecuzione.
I diversi recapiti costituivano nel loro complesso una organizzazione unitaria, mediante la quale la società estera realizzava in Italia il proprio scopo commerciale.
La Corte ha ricordato che l’accertamento dei requisiti di attività stabile, o di stabile organizzazione, deve essere condotto non solo sul piano formale, ma anche, e soprattutto, su quello sostanziale.
a cura dell’Avv. Raffaella De Vico.
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