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2 Marzo 2018

Esenti ai fini Imu anche i terreni agricoli posseduti dai pensionati

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Con la Risoluzione n. 1 del 28 febbraio 2018 del Dipartimento delle Finanze sono stati forniti chiarimenti in merito alla corretta applicazione della normativa riguardante le agevolazioni in materia di Imu previste nei confronti dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola e titolari di trattamento pensionistico agricolo.

Ripercorrendo la normativa in materia, sono stati individuati i requisiti necessari per usufruire del trattamento agevolato, ossia:

  • il possesso del fondo;
  • la persistenza dell’utilizzazione agro-silvo-pastorale, mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo stesso;
  • la qualifica soggettiva di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale;
  • l’iscrizione nella previdenza agricola.

In particolare, è stata presa in considerazione la compatibilità dello status di pensionato con la qualifica di coltivatore diretto e di imprenditore agricolo professionale e con la possibilità per gli stessi di continuare ad essere iscritti nella previdenza agricola.

Nella Risoluzione, è evidenziato che non è richiesto dal legislatore, ai fini del riconoscimento della qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale e della conseguente applicazione delle agevolazioni, che tali soggetti traggano dal lavoro della terra la loro esclusiva fonte di reddito.

Guardando ancora alla normativa in materia, coloro che hanno la qualifica di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali devono essere iscritti nella gestione previdenziale dei coltivatori diretti, dei coloni e dei mezzadri qualora svolgano l’attività in questione con abitualità e prevalenza rispetto ad un’eventuale altra attività lavorativa. L’obbligo di iscrizione non viene meno in presenza della condizione di percezione di un trattamento pensionistico.

I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali pensionati possono continuare a svolgere la loro attività in agricoltura, continuando ad essere iscritti nella previdenza agricola.

La conclusione riportata nella Risoluzione del Dipartimento delle Finanze è che, ai fini dell’Imu, sono esenti tutti i terreni agricoli, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, anche se già pensionati, indipendentemente dall’ubicazione dei terreni medesimi. Sono considerati, inoltre, come non fabbricabili i terreni posseduti e condotti dagli stessi soggetti sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura ed all’allevamento di animali.

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