Il lavoro autonomo è definito, dall’art. 2222 del c.c., come una prestazione che si concretizza nel compimento di un’opera o un servizio nei confronti di un committente (ricevente), dietro corrispettivo e senza vincolo di subordinazione (ovvero il lavoratore svolge la sua opera in autonomia, senza essere controllato dal ricevente della prestazione).
Sono lavoratori autonomi:
- gli artigiani;
- i professionisti, come medici, commercialisti o avvocati;
- i consulenti;
- gli agenti;
- i rappresentanti di commercio.
Con la riforma del lavoro autonomo, introdotto con il D.Lgs. n. 192/2024, sono state apportate importanti modifiche riguardanti:
- il principio omnicomprensivo;
- il criterio di imputazione temporale;
- l’esclusione e la rilevanza reddituale;
- i riaddebiti e i rimborsi;
- le minusvalenze e le plusvalenze;
- i canoni di locazione finanziaria;
- il decesso del professionista.
Riforma lavoro autonomo: principio omnicomprensivo.
Con il principio omnicomprensivo vanno considerati tutti gli importi percepiti nel periodo d’imposta, indipendentemente dal loro tipo e dalla loro natura, l’importante è che siano correlati all’attività, ad esclusione dei rimborsi spese documentati e tracciabili, i contributi previdenziali obbligatori e i riaddebiti per le spese comuni.
Riforma lavoro autonomo: criterio di imputazione temporale.
Il criterio di imputazione temporale si applica quando si è verificato uno sfasamento temporale, cioè, quando il professionista incassa il suo compenso ad inizio anno ma il pagamento, il committente, l’ha effettuato l’anno precedente. In questo caso vengono calcolati nell’anno in cui avviene il pagamento della ritenuta. Questo criterio non riguarda chi aderisce al regime forfettario dato che non sono soggetti a ritenuta.
Riforma lavoro autonomo: esclusione e rilevanza reddituale.
I compensi percepiti nel periodo d’imposta sono soggetti a tassazione, a prescindere dal giorno in cui la prestazione è stata commissionata dal ricevente.
Sono esclusi dalla rilevanza reddituale:
- i contributi previdenziali e assistenziali a carico di chi li corrisponde;
- i rimborsi delle spese sostenute dal professionista per lo svolgimento dell’incarico;
- i riaddebiti ad altri soggetti, i clienti, delle spese sostenute per l’uso promiscuo dello studio professionale.
I rimborsi delle spese sostenute per l’incarico professionale e i riaddebiti ad altri soggetti delle spese sostenute per l’uso comune dell’immobile utilizzati non hanno rilevanza fiscale se analiticamente indicate nella parcella e addebitate al cliente.
Riforma lavoro autonomo: minusvalenze e plusvalenze.
Le minusvalenze e le plusvalenze dei beni immobili sono tassabili se:
- sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso delle partecipazioni in associazioni tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni;
- sono realizzate dal risarcimento di una perdita o un danneggiamento di un bene;
- i beni vengono destinanti per finalità anche estranee alla professione specifica.
Le minusvalenze e le plusvalenze non tassabili, sono quelle scaturite dagli oggetti d’arte, di antiquariato a da collezione.
Riforma lavoro autonomo: canoni di locazione finanziaria.
I canoni di locazione finanziaria si possono dedurre per il periodo d’imposta di competenza, ad accezione che per gli oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione.
Si possono dedurre, nel caso di:
- beni immobili per un periodo superiore ai dodici anni;
- beni che abbiano un canone di locazione finanziaria per un periodo che non sia inferiore al periodo di ammortamento. Per esempio un bene in leasing che abbia un coefficiente di ammortamento del 20%, in questo caso il periodo di ammortamento dura 5 anni, di conseguenza il periodo di locazione non può essere inferiore a cinque anni,
- in tutti gli altri casi in cui il periodo non sia inferiore alla metà del periodo di ammortamento.
Riforma lavoro autonomo: decesso del professionista.
In caso del decesso del professionista i redditi sono:
- fino alla data del decesso a lui imputati;
- dopo la data del decesso sono imputati agli eredi.
Riforma lavoro autonomo: normativa.
- Legge di Bilancio 2025;
- Legge delega 111/23;
- D.Lgs. n. 192/2024;
- Art. 2222 c.c.;
- D.p.r. n. 917/1986;
- Legge n. 296/2006;
- Legge n. 266/2005;
- Legge n. 160/2019;
- Titolo III – Art. 2222-2238 c.c.;
- D.Lgs. n. 192/2024;
- Legge n. 81/2017;
- Legge n. 207/2024;
- Risoluzione AdE N. 138/E;
- Legge n. 413/1991.
Riforma lavoro autonomo: fonte.
- Agenzia delle Entrate;
- Gazzetta Ufficiale.