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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali – Informazioni integrative

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84 Per ciascuna classe di accantonamenti, l’entità deve evidenziare:

a) il valore contabile di inizio e fine esercizio;
b) gli accantonamenti aggiuntivi effettuati nell’esercizio, inclusi gli aumenti agli accantonamenti esistenti;
c) gli importi utilizzati (cioè costi sostenuti e imputati all’accantonamento) durante l’esercizio;
d) gli importi non utilizzati e stornati durante l’esercizio; e
e) gli incrementi negli importi attualizzati verificatisi nel corso dell’esercizio, dovuti al passare del tempo, e l’effetto di ogni cambiamento del tasso di attualizzazione.

L’informativa comparativa non è obbligatoria.

85 L’entità deve indicare per ciascuna classe di accantonamenti:

a) una breve descrizione della natura dell’obbligazione e la tempistica prevista per l’esborso che ne risulta;
b) un’indicazione delle incertezze relative all’ammontare o alla tempistica di tali esborsi. Laddove risulti necessario fornire adeguate informazioni, l’entità deve evidenziare le principali ipotesi formulate su eventi futuri, come specificato nel paragrafo 48; e
c) l’ammontare di qualsiasi indennizzo previsto, specificando l’ammontare di ciascuna attività rilevata per l’indennizzo atteso.

86 A meno che la probabilità di impiegare qualsiasi risorsa per estinguere l’obbligazione sia remota, l’entità deve evidenziare per ciascuna classe di passività potenziale alla data di chiusura dell’esercizio una breve descrizione della natura della passività potenziale e, laddove fattibile:

a) una stima dei suoi effetti finanziari, determinati secondo le disposizioni dei paragrafi da 36 a 52;
b) una indicazione delle incertezze relative all’ammontare o al momento di sopravvenienza di ciascun esborso; e
c) la probabilità di ciascun indennizzo.

87 Nel determinare quali accantonamenti o passività potenziali possano essere aggregati in una classe, è necessario considerare se la natura dei singoli elementi sia sufficientemente simile per raggrupparle in un singolo prospetto in osservanza delle disposizioni dei paragrafi 85, lettere a) e b), e 86, lettere a) e b). Quindi, può essere appropriato trattare come una singola classe di accantonamenti gli importi relativi a garanzie di prodotti differenti, ma non sarebbe appropriato trattare come una singola classe gli importi relativi a normali garanzie e gli importi soggetti a procedimenti legali.

88 Se un accantonamento e una passività potenziale derivano dallo stesso insieme di circostanze, l’entità fornisce l’informativa richiesta dai paragrafi da 84 a 86 in maniera tale da mostrare il collegamento tra l’accantonamento e la passività potenziale.

89 Se si ritiene probabile che vi sarà un incremento delle attività, l’entità deve presentare una breve descrizione della natura delle attività potenziali alla data di chiusura dell’esercizio, e, se fattibile, una stima del loro effetto finanziario, determinato utilizzando i criteri previsti per gli accantonamenti nei paragrafi da 36 a 52.

90 E’ importante che le informazioni sulle attività potenziali non forniscano indicazioni fuorvianti sulla probabilità di realizzare il reddito che ne deriverà.

91 Se qualcuna delle informazioni richieste dai paragrafi 86 e 89 non è fornita perché non è fattibile farlo, tale circostanza deve essere esplicitamente menzionata.

92 In casi estremamente rari, l’indicazione di alcune o di tutte le informazioni richieste dai paragrafi da 84 a 89 potrebbe pregiudicare seriamente la posizione dell’entità in una controversia con terzi sulla materia alla base dell’accantonamento, della passività potenziale o della attività potenziale. In tali circostanze, l’entità non ha l’obbligo di fornire l’informazione, ma deve indicare la natura generale della vertenza, insieme con il fatto che, e il motivo per cui, l’informazione non è stata indicata.

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