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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività – Ripristini di valore

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94. I paragrafi compresi tra 95 e 101 contengono le disposizioni relative al ripristino di valore di un’attività o di un’unità generatrice di flussi finanziari che ha subito una perdita durevole di valore rilevata negli anni precedenti. Queste disposizioni fanno uso del termine “un’attività” ma si applicano egualmente a una singola attività come a un’unità generatrice di flussi finanziari. Disposizioni aggiuntive sono previste per le singole attività nei paragrafi compresi tra 102 e 106, per un’unità generatrice di flussi finanziari nei paragrafi 107 e 108 e per l’avviamento nei paragrafi compresi tra 109 e 112.

95. L’impresa deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio se vi è indicazione che una perdita durevole di valore di un’attività rilevata negli anni precedenti possa non esistere più o possa essere diminuita. Se esiste indicazione in tal senso, l’impresa deve stimare il valore recuperabile di quell’attività.

96. Nel valutare se vi è una qualche indicazione che una perdita durevole di valore di un’attività rilevata negli anni precedenti possa non esistere più o possa essere diminuita, l’impresa deve considerare, come minimo, le seguenti indicazioni:

Fonti esterne di informazione

(a) il valore di mercato dell’attività è aumentato in maniera significativa nel corso dell’esercizio;

(b) significativi cambiamenti con effetto favorevole per l’impresa hanno avuto luogo nel corso dell’esercizio, o lo avranno nel futuro prossimo, nell’ambiente tecnologico, di  mercato, economico o legale nel quale l’impresa opera o nel mercato nel quale l’attività è interessata;

(c) i tassi di interesse di mercato o altri tassi di rendimento sugli investimenti sono diminuiti nel corso dell’esercizio, e tali diminuzioni probabilmente condizionano il tasso di attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso dell’attività e aumenteranno in maniera rilevante il valore recuperabile dell’attività;

Fonti interne di informazione

(d) significativi cambiamenti con effetto favorevole sull’impresa hanno avuto luogo nel corso dell’esercizio, o si suppone che abbiano luogo nel futuro prossimo, nella misura o nel modo in cui l’attività è usata o si suppone che venga usata. Questi cambiamenti comprendono gli investimenti in cespiti effettuati nel corso dell’esercizio per mettere un bene in condizione di fornire prestazioni superiori o migliori a quelle normali originariamente accertate o si sono assunti impegni per riorganizzare l’attività al quale il bene appartiene; e

(e) vi sono indicazioni evidenti dal sistema informativo interno che il rendimento economico dell’attività è, o sarà, migliore di quanto precedentemente supposto.

97. Le indicazioni di una potenziale diminuzione di una perdita durevole di valore fornite nel paragrafo 96 rispecchiano fondamentalmente le indicazioni contrarie previste per l’individuazione di una perdita durevole di valore contenute nel paragrafo 9. Si applica il principio della rilevanza nell’identificare se una perdita durevole di valore di un’attività rilevata nel corso degli anni precedenti necessita di essere rettificata e se il valore recuperabile dell’attività necessita di essere determinato nuovamente.

98. Se vi è indicazione che una perdita durevole di valore di un’attività già rilevata possa non esistere più o possa essere diminuita, ciò può essere indice del fatto che la restante vita utile, il metodo di svalutazione (di ammortamento) o il valore residuo necessita di essere riconsiderato e rettificato in conformità alle disposizioni del Principio contabile internazionale applicabile all’attività, persino se non è stata ripristinata alcuna perdita durevole di valore dell’attività.

99. Una perdita durevole di valore di un’attività rilevata negli anni precedenti deve essere rettificata se, e solo se, vi è stato un cambiamento nelle valutazioni utilizzate per determinare il valore recuperabile dell’attività da quando è stata rilevata l’ultima perdita durevole di valore. Se ci troviamo in questa circostanza, il valore contabile dell’attività deve essere aumentato sino al valore recuperabile. Tale incremento è un ripristino di valore.

100. Un ripristino di valore riflette un aumento nella stima del servizio potenzialmente offerto da un’attività, sia dal suo utilizzo sia dalla sua vendita, intercorso dalla data in cui l’impresa ha rilevato per l’ultima volta una perdita durevole di valore di quell’attività. L’impresa deve identificare il cambiamento nelle stime che è all’origine dell’aumento nella stima del servizio potenzialmente offerto. Esempi di cambiamenti nelle stime includono:

(a) un cambiamento nel criterio utilizzato per calcolare il valore recuperabile (per esempio, se il valore recuperabile è basato sul prezzo netto di vendita o sul valore d’uso);

(b) se il valore recuperabile era basato sul valore d’uso: una variazione nell’ammontare o nel momento in cui si suppone si verificheranno i flussi finanziari futuri o nel tasso di attualizzazione; o

(c) se il valore recuperabile era basato sul prezzo netto di vendita: un cambiamento nella stima dei componenti del prezzo netto di vendita.

101. Il valore d’uso di un’attività può diventare maggiore del valore contabile dell’attività semplicemente perché il valore attuale dei flussi finanziari in entrata aumenta allorché i flussi si avvicinano nel tempo. Tuttavia il servizio potenzialmente offerto dall’attività non è aumentato. Di conseguenza, una perdita durevole di valore non viene ripristinata a seguito del passare del tempo (alcune volte chiamato smontamento o “unwinding” dell’attualizzazione), anche se il valore recuperabile dell’attività diviene maggiore rispetto al valore contabile.

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