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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 33 Utile per azione – Valutazione

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Azioni di potenziale emissione

52 Come nel calcolo dell’utile base per azione, le azioni ordinarie a emissione condizionata sono considerate in circolazione e incluse nel calcolo dell’utile diluito per azione se le condizioni sono soddisfatte (ossia gli eventi si sono verificati). Le azioni a emissione condizionata sono incluse dall’inizio dell’esercizio (o dalla data dell’accordo di emissione condizionata, se successiva). Se le condizioni non sono soddisfatte, il numero delle azioni a emissione condizionata incluso nel calcolo dell’utile diluito per azione è basato sul numero di azioni che sarebbero da emettere se la chiusura dell’esercizio coincidesse con il termine del periodo di esercitabilità. Se, allo scadere del periodo di esercitabilità, le condizioni non sono soddisfatte, non è consentita una rideterminazione dei valori.

53 Se il conseguimento o il mantenimento di un determinato importo di utile per un periodo è la condizione per la emissione condizionata e se tale importo è stato raggiunto alla chiusura dell’esercizio, ma deve essere mantenuto oltre la chiusura dell’esercizio per un ulteriore periodo, allora le azioni ordinarie aggiuntive vengono considerate in circolazione se l’effetto è di diluizione quando si effettua il calcolo dell’utile diluito per azione. In tal caso, il calcolo dell’utile diluito per azione si basa sul numero di azioni ordinarie che sarebbe emesso se l’importo dell’utile alla chiusura dell’esercizio fosse l’importo dell’utile alla fine del periodo di esercitabilità. Poiché l’utile può cambiare in un esercizio futuro, il calcolo dell’utile base per azione non include tali azioni ordinarie a emissione condizionata fino alla fine del periodo di esercitabilità, perché non sono state soddisfatte tutte le condizioni necessarie.

54 Il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata può dipendere dal prezzo di mercato futuro delle azioni ordinarie. In tal caso, se l’effetto è di diluizione il calcolo dell’utile diluito per azione si basa sul numero di azioni ordinarie che sarebbe emesso se il prezzo di mercato alla chiusura dell’esercizio fosse il prezzo di mercato alla fine del periodo di esercitabilità. Se la condizione si basa su una media di prezzi di mercato per un periodo di tempo che si estende oltre la fine dell’esercizio, si utilizza la media per il periodo di tempo che è trascorso. Poiché il prezzo di mercato può variare in un esercizio futuro, il calcolo dell’utile base per azione non include le azioni ordinarie a emissione condizionata fino alla fine del periodo di esercitabilità, perché non sono state soddisfatte tutte le condizioni necessarie.

55 Il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata può dipendere dall’utile futuro e dai prezzi futuri delle azioni ordinarie. In tali casi, il numero di azioni ordinarie incluse nel calcolo dell’utile diluito per azione si basa su entrambe le condizioni (ossia l’utile conseguito e il prezzo di mercato corrente al termine dell’esercizio). Le azioni ordinarie a emissione condizionata non sono incluse nel calcolo dell’utile diluito per azione, salvo che entrambe le condizioni siano soddisfatte.

56 In altri casi, il numero di azioni ordinarie a emissione condizionata dipende da una condizione diversa dall’utile o dal prezzo di mercato (per esempio, l’apertura di un numero specifico di negozi al dettaglio). In tali casi, presumendo che lo stato attuale della condizione rimanga invariato fino alla fine del periodo di esercitabilità, le azioni ordinarie a emissione condizionata sono incluse nel calcolo dell’utile diluito per azione in base allo stato alla chiusura dell’esercizio.

57 Le potenziali azioni ordinarie a emissione condizionata (diverse da quelle coperte da un accordo di emissione condizionata, quale gli strumenti convertibili a emissione condizionata) sono incluse nel calcolo dell’utile diluito per azione, come segue:

a) l’entità determina se può presumersi che le potenziali azioni ordinarie siano emesse sulla base delle condizioni specificate per la loro emissione secondo le disposizioni per le azioni ordinarie condizionate di cui ai paragrafi da 52 a 56; e
b) se quelle potenziali azioni ordinarie devono essere riflesse nell’utile diluito per azione, un’entità determina il loro impatto sul calcolo dell’utile diluito per azione seguendo le disposizioni per opzioni e warrant dei paragrafi da 45 a 48, le disposizioni per strumenti convertibili dei paragrafi da 49 a 51, le disposizioni per contratti che possono essere regolati in azioni ordinarie o disponibilità liquide dei paragrafi da 58 a 61, o altre disposizioni, a seconda del caso.

Tuttavia, l’esercizio o la conversione non sono assunti al fine del calcolo dell’utile diluito per azione, salvo che si assuma l’esercizio o la conversione di potenziali azioni ordinarie simili in circolazione la cui emissione non è condizionata.

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