Nell’Ordinanza n. 15193 del 3 luglio 2014, la Corte di Cassazione ha illustrato la distinzione esistente tra le spese di propaganda o di pubblicità e le spese di rappresentanza.
Le due tipologie di spese sono caratterizzate da diversi obiettivi. Nel caso delle spese di rappresentanza, tali obiettivi sono svincolati da una diretta aspettativa di ritorno commerciale, mentre nel caso delle spese di pubblicità o propaganda gli obiettivi sono collegati ad un incremento più o meno immediato nella vendita di quanto realizzato.
La Corte di Cassazione ha ricordato che entrambe le tipologie di costi devono trovare giustificazione in iniziative coerenti con gli scopi dell’impresa. Le une e le altre ne realizzano gli interessi.
Le spese di rappresentanza sono quelle affrontate per iniziative volte ad accrescere il prestigio e l’immagine dell’impresa e volte a potenziarne le possibilità di sviluppo.
Le spese di pubblicità o propaganda sono, invece, quelle erogate per la realizzazione di iniziative tendenti, prevalentemente anche se non esclusivamente, alla pubblicizzazione di prodotti, marchi e servizi, o comunque dell’attività svolta.