La Corte di Cassazione, nell’Ordinanza n. 6418 del 19 marzo 2014, ha riconosciuto la spettanza del rimborso Irap al contribuente che esercitava la professione di avvocato.
Il Giudice di merito aveva sottolineato come il contribuente svolgeva la sua attività prevalentemente presso società del quale era sindaco o amministratore, utilizzava beni strumentali di modesto costo ed erogava modesti compensi, per meno di 500 Euro al mese, ai suoi praticanti.
La Suprema Corte ha ritenuto legittima la pronuncia di merito ed ha, quindi, respinto il ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate.