In data 3 gennaio 2024, sono state introdotte significative modifiche nella riforma fiscale dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 216/2023, in vigore dal 31 dicembre 2023. Tra le principali novità introdotte dalla nuova normativa, spiccano l’istituzione di tre scaglioni di imposta, la riduzione delle detrazioni per oneri per i contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro e l’aumento del costo deducibile in presenza di nuove assunzioni.
Articolo 1 – Revisione della disciplina dell’Irpef.
Il decreto prevede nuovi scaglioni di reddito ed aliquote per il calcolo dell’imposta lorda per l’anno 2024, sostituendo quelli precedenti: a) fino a 28.000 euro, aliquota del 23% b) oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, aliquota del 35% c) oltre 50.000 euro, aliquota del 43%.
Per il medesimo anno, la detrazione per lavoro dipendente è aumentata da 1.880 euro (se il reddito complessivo è inferiore a 15.000 euro) a 1.955 euro. Inoltre, è previsto un trattamento integrativo non tassabile a favore dei contribuenti con reddito inferiore a 15.000 euro, nel caso in cui l’imposta lorda derivante dai redditi da lavoro dipendente sia superiore alla detrazione da lavoro dipendente, diminuita di 75 euro.
Articolo 2 – Revisione della disciplina delle detrazioni fiscali.
Il decreto riduce, per il 2024, l’ammontare delle detrazioni fiscali per i contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro. Questa riduzione, pari a 260 euro, si applica a una serie di oneri la cui detraibilità è stabilita al 19% dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir) o altre disposizioni fiscali, ad eccezione delle spese sanitarie, delle erogazioni liberali ai partiti politici e dei premi di assicurazione per eventi calamitosi.
Articolo 3 – Adeguamento della disciplina delle addizionali regionali e comunali all’Irpef.
Il decreto proroga il termine, fino al 15 aprile 2024, per le regioni, comuni e province autonome di Trento e Bolzano, al fine di adeguare la disciplina delle addizionali regionali e comunali alla nuova struttura dell’Irpef. Nel caso in cui tali enti non approvino entro tale termine le nuove aliquote, si applicheranno quelle precedenti per l’anno 2024.
Articolo 4 – Maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni. Il decreto introduce una maggiorazione del 20% al costo deducibile per il personale di nuova assunzione con contratto a tempo indeterminato, per il periodo successivo al 31 dicembre 2023. L’agevolazione è condizionata alla continuità dell’attività per almeno 365 giorni e non si applica a società in liquidazione o in crisi d’impresa. Si prevedono anche maggiorazioni specifiche per alcune categorie di lavoratori meritevoli di tutela.
Articolo 5 – Abrogazioni. Infine, il decreto abroga, a partire dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2023, la possibilità di dedurre il rendimento nozionale del nuovo capitale proprio, conosciuta come Aiuto alla crescita economica, per società e soggetti passivi Ires.