Potenziali avvertimenti da considerare per i Modelli 730/2023 con esito a rimborso:
Il 9 giugno 2023, nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, sono stati stabiliti i criteri per individuare elementi di incoerenza che richiedono controlli per i Modelli 730/2023 con esito a rimborso, come stabilito dalla legge di stabilità del 2016. Oltre alle dichiarazioni presentate direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta, i controlli possono anche riguardare quelle affidate a Caf o a professionisti abilitati.
La base normativa è l’articolo 5, comma 3-bis, del Dlgs 175/2014 (introdotto dalla legge n. 208/2015), che afferma che: “in caso di presentazione di una dichiarazione che presenta modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata, influenzando il reddito o l’imposta e mostrando elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate o determinando un rimborso superiore a 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi, in modo automatizzato o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dalla data prevista per la trasmissione della dichiarazione o dalla data di trasmissione, se successiva…”. Inoltre, i controlli preventivi possono riguardare anche le dichiarazioni presentate ai Caf o ai professionisti abilitati (articolo 1, comma 4, Dlgs 175/2014).
I criteri che possono attivare i controlli preventivi sono i seguenti:
- Scostamenti significativi nei dati tra i modelli di versamento, le certificazioni uniche e le dichiarazioni dell’anno precedente.
- Presenza di altri elementi di rilevante incoerenza rispetto ai dati forniti da enti esterni o alle informazioni riportate nelle certificazioni uniche.
- Situazioni di rischio basate su irregolarità riscontrate negli anni precedenti.