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Novità Irpef - Ires
1 Ottobre 2021
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Contributi erogati dal Comune per le chiusure da emergenza Coronavirus: non si applica la ritenuta.

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L’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un quesito riguardante il trattamento fiscale da applicare ai contributi economici erogati in un’unica prestazione dai Comuni in favore di imprese del proprio territorio soggette a chiusura a causa del Coronavirus.

Il Comune che ha presentato istanza di interpello intende procedere all’erogazione di contributi in un’unica prestazione in favore di attività economiche che abbiano la propria sede operativa nel territorio comunale e che siano state oggetto di chiusura o sospensione per effetto dei provvedimenti emanati nel marzo del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.

Le sovvenzioni saranno destinate, in particolare, a coloro che esercitano attività di commercio al dettaglio non alimentari, attività di servizi di ristorazione, attività di servizi alla persona (come parrucchieri ed estetisti), attività di palestre e centri sportivi ed attività delle agenzie di viaggio.

L’istante ha richiesto all’Agenzia delle Entrate se tali sovvenzioni siano da assoggettare, in sede di erogazione, alla ritenuta del 4 % prevista per i contributi alle imprese. A tal proposito, l’istante ha richiamato la previsione contenuta nel Decreto “Ristori” (articolo 10-bis Decreto Legge n. 137 del 28 ottobre 2020) relativa alla detassazione di tutti i contributi, le indennità e di tutte le altre misure introdotte in favore di imprese e lavoratori autonomi per far fronte alle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

L’Agenzia delle Entrate, nella Risposta n. 629 del 28 settembre 2021, ha confermato l’applicabilità della suddetta disposizione del Decreto “Ristori” alle sovvenzioni descritte nell’istanza di interpello. Non si tratta, quindi, di contributi da assoggettare alla ritenuta d’acconto.

L’Agenzia delle Entrate ha, altresì, precisato che deve trattarsi di forme di sostegno economico diverse da quelle esistenti prima dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, così come previsto dall’articolo 10-bis dal Decreto “Ristori”.

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