Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel mese di febbraio 2012, ha pubblicato uno studio sull’applicazione dei principi di revisione internazionali alle imprese di minori dimensioni.
Nell’elaborato predisposto dal Consiglio Nazionale è stato, in primo luogo, ricordato che la Commissione Europea sta ancora valutando l’applicabilità al contesto economico e normativo europeo dei principi di revisione internazionali ISA, nella nuova versione “clarified”, completamente rivista nella struttura e parzialmente anche nei contenuti.
La normativa italiana prevede che, nelle more, la revisione legale sia svolta sulla base di principi elaborati dalle associazioni e dagli ordini professionali, all’esito di un’apposita convenzione sottoscritta con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’attesa che si svolga pienamente questo percorso, il Consiglio Nazionale ha elaborato questo documento, con il quale si propone di fornire al revisore una guida che illustri le procedure prescritte dai principi di revisione internazionali, in una dimensione più vicina alle piccole imprese.
Lo studio in questione è stato, quindi, predisposto sulla base dei principi di revisione internazionali ISA Clarified suddetti.
Nel documento, è stata evidenziata la rilevanza che le asserzioni rivestono per lo svolgimento della revisione. Le asserzioni sono definite come le attestazioni della Direzione, esplicite e non, contenute nel bilancio, utilizzate dal revisore per prendere in considerazione le diverse tipologie di errori che possono verificarsi.
Le asserzioni esaminate dal revisore rientrano in tre diverse categorie:
– le asserzioni relative a classi di operazioni ed eventi dell’esercizio sottoposto a revisione contabile (es. asserzioni di completezza, di accuratezza, di competenza);
– le asserzioni relative ai saldi contabili di fine esercizio (es. asserzioni di esistenza, di valutazione e classificazione);
– le asserzioni relative alla presentazione ed all’informativa di bilancio (es. asserzioni di classificazione e di comprensibilità, di accuratezza e di valutazione).
Nel documento, sono state, inoltre, esaminate le diverse fasi del processo di revisione. La prima fase riguarda l’identificazione e la valutazione dei rischi di errori significativi, effettuata attraverso la conoscenza dell’impresa e del contesto in cui essa opera. Nella fase successiva, il revisore deve svolgere le procedure di revisione appropriate in risposta ai rischi identificati e valutati nel corso della precedente fase. In questa seconda fase, il revisore acquisisce gli elementi probatori sufficienti ed appropriati a supporto del giudizio e della relazione di revisione. Infine, nella terza fase, viene espresso il giudizio sul bilancio, sulla base degli elementi probatori acquisiti.
Nello Studio del Consiglio Nazionale, le tre fasi del processo di revisione sono analizzate analiticamente.
a cura dell’Avv. Raffaella De Vico.
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