string(14) "sidebar attiva"
Saggi
17 Ottobre 2025
8 Minuti di lettura

Tasse e Partita IVA per Ingegneri: guida definitiva, tasse e costi

Scarica il pdf

Una guida dedicata all’apertura della Partita IVA per Ingegneri: tasse, costi e contributi previdenziali da versare.

Conseguire una laurea in ingegnere è un bel traguardo e consente ai giovani di aggiudicarsi di un interessante posto di lavoro. Oltre alla possibilità di trovare un posto di lavoro a tempo determinato, molti ingegneri preferiscono intraprendere la libera professione, che comporta la necessità di valutare con attenzione i benefici ed i rischi. Chi decide di intraprendere la professione di ingegnere come Libero Professionista deve aprire Partita IVA e valutare con oculata attenzione i cisti, le tasse ed i contributi previdenziali da versare. Per questo è importante affidarsi ad un esperto Commercialista che sappia fornire una consulenza personalizzata al professionista che decide di aprire Partita Iva per svolgere la professione di Ingegnere.

Partita IVA per Ingegneri: quale Codice Ateco scegliere?

Una volta conseguita la laurea in Ingegneria sarà possibile iscriversi all’Albo degli Ingegneri, che rappresenta uno step importante per poter esercitare la professione in modo regolare. Iscriversi all’Ordine degli Ingegneri comporta il sostenimento di oneri variabili a seconda della provincia. Sono due le sezioni a cui iscriversi:

  • sezione A, quella per gli ingegneri che hanno conseguito una laurea magistrale,
  • sezione B, quelli in possesso del titolo di laurea triennale.

Ad esse si addizionano quattro macroaree dell’ingegneria: industriale, dell’ambiente, civile e dell’informazione. Una volta perfezionata l’iscrizione all’albo, l’ingegnere può decidere di lavorare come lavoratore dipendente o intraprendere la professione da Libero Professionista. In questo secondo caso per aprire Partita IVA da Ingegnere dovrà scegliere un determinato Codice ATECO:

  • 71.12.10 “Attività degli studi di ingegneria”,
  • 71.12.20 “Servizi di progettazione di ingegneria integrata”.

L’ingegnere titolare di Partita IVA può beneficiare di un coefficiente di redditività pari a 78 punti percentuali: ciò implica che dal fatturato lordo viene dedotta una quota fissa. Sia l’imposta sostitutiva sia i contributi previdenziali vengono computati solo sulla parte di fatturato incassato. In questo modo si viene a calcolare il reddito imponibile. Grazie al Regime Forfettario è possibile beneficiare di un vantaggio dal punto di vista fiscale, proporre servizi e prodotti a prezzi competitivi, non applicare alcuna IVA.

Partita IVA per Ingegneri: contributi previdenziali INARCASSA

L’apertura della Partita IVA per Ingegneri comporta il versamento dei contributi previdenziali INARCASSA, che andranno a formare la pensione di vecchiaia, una volta ritirati dal mercato occupazionale. I contributi devono essere versati a INARCASSA e si suddividono in:

  • contributo soggettivo, cogente per tutti gli iscritti alla Cassa e computati in misura % sul reddito, con aliquota pari a 14,5 punti percentuali,
  • contributo facoltativo o volontario con aliquota variabile dall’uno all’8,5 percento del reddito dichiarato,
  • contributo di maternità/paternità che deve essere versato insieme al contributo integrativo e soggettivo in due rate distinte (la prima a giugno e la seconda a settembre di ogni anno). Si tratta di un contributo oggetto di deduzione ai fini dell’IRPEF,
  • contributo integrativo pari a 4 punti percentuali del volume degli affari prodotto nell’esercizio fiscale. Una porzione di questo contributo viene riconosciuta ai fini pensionistici con aliquota che varia dal 25 al 50 percento, a seconda dell’anzianità contributiva maturata.

Gli ingegneri che hanno meno di 35 anni si iscrivono ad INARCASSA devono versare:

  • contributo soggettivo,
  • contributo integrativo.

Partita IVA per Ingegneri: quale regime fiscale scegliere?

Il regime fiscale migliore e più vantaggioso da scegliere è il Regime Forfettario, che permette al Libero Professionista di ottenere benefici fiscali non indifferenti. Per poter aderire a questo regime fiscale è necessario rispettare i limiti imposti dalla normativa vigente:

  • obbligo di emettere fattura elettronica,
  • il limite del fatturato prodotto non deve eccedere gli 85mila euro all’anno,
  • non è possibile aderire a questo regime se si ha un reddito da lavoro dipendente o assimilato superiore ai 35mila euro.

Partita IVA per Ingegneri: quante tasse pagare se si aderisce al Forfettario?

Il coefficiente di redditività per gli ingegneri è pari al 78 percento. Nel caso in cui un ingegnere maturi ricavi per 50mila euro, il reddito imponibile sarà pari a 39mila euro (il 78 percento di 50.000 euro). Il contributo soggettivo è pari a 5.655 euro (il 14,5% del reddito imponibile), il contributo integrativo sarà pari a 1.560 euro, ovvero il 4 percento del reddito imponibile. L’imposta sostitutiva da versare per i primi 5 anni di attività da Libero Professionale (nel caso in cui si aderisca al Forfettario) è pari a: (39.000-5.655) * 5% = 1.667,25 euro. Negli anni successivi l’imposta sostitutiva salirà al 15 percento, venendo a sostituire l’IRPEF e le altre imposte locali.

Quali sono i vantaggi e i limiti derivanti dall’apertura della Partita IVA Forfettaria per Ingegneri?

Tra i principali vantaggi derivanti dall’apertura della Partita IVA Forfettaria vi sono: semplicità della contabilità, possibilità di beneficiare dell’imposta sostitutiva ad aliquote ridotte, esonero dall’applicazione dell’IVA, deduzione forfettaria degli oneri ed esonero dal versamento dell’IRPEF e di altre imposte locali. Oltre ai benefici, è necessario tenere in considerazione anche i limiti derivanti dall’apertura della Partita IVA Forfettaria: impossibilità di beneficiare della detrazione delle spese reali, tra cui canoni di affitto dell’ufficio, viaggi per sopralluoghi, costi per hardware e software.

Il limite massimo previsto dalla normativa per poter aderire al Regime Forfettario è pari a 85mila euro di ricavi. Al superamento di tale tetto si decade dal regime e si deve transitare al Regime Fiscale Ordinario. Nel caso in cui le spese siano molto elevate e il giro d’affari cresca in modo stabile, conviene aderire al Regime Ordinario per beneficiare dell’ammortamento degli investimenti e poter recuperare l’IVA sugli acquisti.

Per maggiori informazioni e per richiedere una Consulenza personalizzata sull’apertura e sulla gestione Partita IVA per Ingegneri, contatta Mister Fisco, che ti potrà aiutare a pianificare in modo strategico ed a sfruttare al meglio i vantaggi del regime fiscale più adatto a svolgere la tua attività da Libero Professionista.

Articoli correlati
17 Ottobre 2025
Trattamento integrativo dipendenti: i nuovi codici tributo per i sostituti d’imposta

Introduzione: nuove disposizioni per i sostituti d’imposta Con la risoluzione n. 51...

17 Ottobre 2025
Tasse e Partita IVA per Ingegneri: guida definitiva, tasse e costi

Una guida dedicata all’apertura della Partita IVA per Ingegneri: tasse, costi e...

17 Ottobre 2025
Credito d’imposta per le spese sostenute per la partecipazione ai corsi di formazione attinenti alla gestione delle aziende agricole

Il credito d’imposta per le spese sostenute per la partecipazione ai corsi di...

Affidati ad un professionista
Richiedi una consulenza con un nostro esperto