Ecco una guida utile volta ad analizzare l’istituto delle misure cautelari (sequestri fiscali e ipoteche) che l’amministrazione tributaria può mettere in atto per tutelare il proprio credito.
La gestione fiscale di un’azienda rappresenta uno degli aspetti più rilevanti e cruciali per la vita di una qualsiasi organizzazione aziendale, a prescindere dalla dimensione e dal comparto in cui si trova ad operare. Nel corso degli ultimi anni il Fisco ha deciso di instaurare un rapporto di collaborazione con i titolari di Partita IVA. Tuttavia, non bisogna dimenticare che le misure cautelari rappresentano un pericolo e un’insidia che si nasconde dietro l’angolo. Per tutelare i propri crediti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe disporre un sequestro conservativo dei beni aziendali oppure potrebbe iscrivere un’ipoteca sugli assets aziendali. Capire il funzionamento di tali misure che possono essere messe in atto dal Fisco consente di proteggere il patrimonio aziendale e la continuità dell’attività di business. Questa guida vuole essere una valida disamina relativa alle misure cautelari fiscali che possono essere richieste e messe in atto dall’Amministrazione Fiscale.
Sequestri fiscali ed ipoteche: occhio alle pretese del Fisco
L’Amministrazione tributaria, dopo la notifica di un atto di contestazione o di un processo verbale di constatazione redatto dalle Fiamme Gialle, ha la possibilità di richiedere l’iscrizione della garanzia ipotecaria sui beni del debitore e di tutti coloro che sono obbligati ad adempiere in solido. Non solo, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di richiedere il sequestro dei beni aziendali: questa possibilità di intervenire in anticipo si basa sulla necessità di prevenzione che il debitore possa non riscuotere il tributo. Prima di ricevere una contestazione l’Amministrazione tributaria potrebbe richiedere il blocco dei beni aziendali per evitare che il debitore possa metterli in vendita ed evitare l’adempimento dell’obbligazione.
Il Fisco italiano, secondo la normativa attuale, può attivarsi per richiedere tali misure preventive nel caso in cui abbia il fondato timore di vedere persa la garanzia del proprio credito. Tale timore non deve essere generico, ma deve essere dimostrato puntualmente che la situazione del contribuente metta a rischio la possibilità di adempiere l’obbligazione di natura tributaria. Come ribadito dalla Corte di Cassazione è necessario che l’amministrazione presenti elementi concreti che facciano sospettare il compimento di atti volti a cagionare un depauperamento del patrimonio. Dopo aver ricevuto una contestazione di natura fiscale è possibile che l’azienda debitrice decida di cedere assets immobiliari di valore o metta in atto operazioni societarie volte a sottrarre beni alla garanzia dell’amministrazione tributaria.
Per raggiungere una misura cautelare l’amministrazione tributaria deve dimostrare il “fumo di buon diritto”: si tratta di un concetto fondamentale per ottenere una protezione legale provvisoria. Nel caso in cui il Presidente della Commissione Tributaria accolta l’istanza da parte dell’amministrazione tributaria viene disposta l’iscrizione della garanzia ipotecaria sui beni aziendali o il sequestro conservativo. Se non vengono eseguiti entro 2 mesi dalla comunicazione i provvedimenti perdono efficacia. Se entro 120 giorni dall’adozione non viene notificato l’atto di imposizione e di irrogazione, la misura cautelare decade e la garanzia ipotecaria deve essere cancellata.
Sequestri fiscali ed ipoteche: cosa fare se si riceve la notifica di un’istanza di misura cautelare?
Quando un’azienda riceve la notifica di un’istanza di misura cautelare è possibile pianificare una vera e propria strategia difensiva. Si ha diritto di presentare memorie e documenti a propria difesa entro 20 giorni dalla notifica: si tratta di un’occasione cruciale per fare valere le proprie ragioni. Nel caso in cui l’azienda sia in grado di coprire il credito contestato (deposito cauzionale ed una fideiussione bancaria), il Presidente della Commissione Tributaria possono decidere di non implementare la misura cautelare.
Per potersi difendere dalle misure cautelari è necessario chiedere una Consulenza professionale ad uno Studio di Commercialisti. Nel caso in cui si decida di impegnare l’atto impositivo ed il ricorso sia accolto, la misura cautelare perde efficacia e la garanzia ipotecaria viene cancellata. Nel caso in cui l’accoglimento sia parziale, il giudice riduce in modo proporzionale l’entità della garanzia ipotecaria.
Come prevenire le misure cautelari fiscali?
Per evitare di incorrere in misure cautelari fiscali è bene affidarsi ad una oculata gestione contabile e tributaria rigorosa e cristallina. Per questo è bene affidarsi ad un Consulente contabile e tributario di fiducia che monitori in modo costante la situazione economico-patrimoniale e fiscale, aiuti a prevenire eventuali omissioni ed errori e gestisca in modo proattivo le contestazioni avanzate dall’amministrazione fiscale.
Conclusioni
L’istituto delle misure cautelari rappresenta un validissimo strumento a disposizione del Fisco per proteggere il proprio credito. L’attuale sistema potrebbe risultare eccessivamente gravoso per il contribuente o risultare non sufficiente per l’amministrazione tributaria. L’utilizzo di tali misure deve tutelare la salvaguardia dell’interesse fiscale e tutelare il soggetto contribuente. Per potersi difendere dalle misure cautelari è necessario chiedere una Consulenza professionale ad uno Studio di Commercialisti.