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Saggi
9 Maggio 2025
4 Minuti di lettura

Apertura Partita IVA per guida turistica: costi, tasse e contributi

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Come aprire Partita IVA per guida turistica? Quali sono i costi, le tasse ed i contributi da versare per chi decidesse di intraprendere questa professione? Ogni anno aspiranti guide turistiche si trovano a dover affrontare il problema dell’apertura della Partita IVA. La paura di commettere errori spesso porta a non intraprendere una svolta nella propria carriera professionale. Per evitare questa sgradevole situazione è importante affidarsi ad un bravo Commercialista di fiducia. Scopriamo in questa guida come aprire Partita IVA per guida turistica, quali sono i costi, le tasse ed i contributi da versare.

Apertura Partita IVA per guida turistica: ecco cosa sapere

Una volta ottenuta l’abilitazione per svolgere la professione di guida turistica o di accompagnatore turistico, devi provvedere all’apertura della Partita IVA per espletare l’attività in modo continuativo e professionale. La professione della guida turistica è molto richiesta in Italia, soprattutto nelle città turistiche dove c’è un grande afflusso di turisti provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo per scoprire le affascinanti bellezze e monumenti del Belpaese.

Tale professione consente di raccontare la storia, la cultura e l’arte dell’Italia. Con la riforma della professione della guida turistica sono state rettificate le regole per accedere al ruolo ed è stata introdotta l’abilitazione cogente per l’iscrizione negli elenchi del Ministero del Turismo. Per diventare guida turistica è necessario avere una conoscenza approfondita delle lingue straniere ed aver conseguito una laurea in materie specifiche. Dopo aver superato le prove d’esame a livello nazionale, è possibile esercitare la professione della guida turistica. La professione di guida turistica necessita l’apertura della Partita IVA.

Apertura Partita IVA per guida turistica: ecco come aprirla

Per aprire Partita IVA per guida turistica a svolgere la professione da lavoratore autonomo è necessario compilare il Modello AA9/12, specificando il Codice ATECO che identifica l’attività svolta. Il Modello deve essere inviato all’Agenzia delle Entrate tramite uno dei seguenti canali: sito web a cui si accede con SPID, CIE o CNS, di persona presso uno degli uffici territoriali dell’agenzia e tramite PEC. Il costo della pratica varia in relazione alla persona che la sottoscrive: la guida turistica dovrebbe affidarsi ad un Commercialista di fiducia.

Partita IVA per guida turistica: Codice ATECO

Il Codice ATECO che identifica l’attività di guida turistica è il seguente: 79.90.20 – Attività delle guide e degli accompagnatori turistici. Il coefficiente di redditività è pari a 67 punti percentuali. Nel caso in cui si avesse incassato 50mila euro, per calcolare le tasse da versare allo Stato, è necessario conoscere la base imponibile. Basta considerare il 67 percento del fatturato complessivo, ovvero 33.500 euro. A questo punto è possibile provvedere al calcolo delle tasse da pagare in base al regime fiscale scelto e di appartenenza. Lo step successivo è quello di provvedere all’iscrizione alla Gestione Separata INPS in quanto è necessario versare i contributi previdenziali.

Regime fiscale per guida turistica

Due sono i regimi fiscali disponibili per chi decidesse di svolgere l’attività di guida turistica:

  • Regime Ordinario: si possono maturare redditi oltre 85mila euro e pagare le tasse secondo le aliquote IRPEF,
  • Regime Forfettario: questo regime è adatto per coloro che conseguono redditi fino a 85mila euro, con la possibilità di beneficiare di un’imposta sostitutiva pari a 5 punti percentuali (per i primi 5 anni) e pari a 15 punti percentuali (dal sesto anno in poi).

Proprio il Regime Forfettario è il regime fiscale più conveniente in quanto non c’è applicazione di IVA, non è necessario applicare a ritenuta d’acconto, è necessario emettere fatture elettroniche ed è possibile fatturare massimo 85mila euro all’anno. Inoltre, non è necessario versare l’Irpef, ma si deve pagare l’imposta sostitutiva pari al 5% o al 15%, a seconda dell’anno di inizio attività. La nuova Partita IVA non deve rappresentare una mera prosecuzione di un’attività svolta in precedenza anche se si era alle dipendenze. Se si è soci di una SRL, la cui attività sia affine a quella della nuova Partita IVA non è possibile rientrare in regime forfettario. I vantaggi ascrivibili alla Partita IVA Forfettaria sono i seguenti: esenzione dall’invio dello spesometro, dall’applicazione dell’IVA in fattura. Nel caso in cui si abbiamo molte spese deducibili, il regime forfettario potrebbe non essere la scelta migliore, poiché consente di detrarre solo una percentuale pari al 33 percento.

Tasse per guida turistica

Se si aderisce al regime forfettario, è necessario dover versare l’imposta sostitutiva del 5% (per i primi 5 anni) e del 15% dal sesto anno in poi. I contributi previdenziali da versare alla Gestione Separata INPS sono pari a 26 percento del reddito imponibile. La guida turistica non avrà contributi fissi da versare, ma una percentuale in base al reddito prodotto. Nel caso in cui non si riceva alcun ricavo, non sarà necessario versare alcun contributo.

Per maggiori informazioni e per richiedere una consulenza personalizzata per aprire Partita IVA per guida turistica, puoi contattare il nostro Studio Commercialista.

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