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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 33 Utile per azione – Valutazione

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Utile base per azione

Un’entità deve calcolare gli importi dell’utile base per azione relativamente all’utile o alla perdita attribuibile a possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo e, se presentato, l’utile o la perdita derivante da attività operative in esercizio attribuibile a quei possessori di strumenti di capitale.

10 L’utile base per azione deve essere calcolato dividendo l’utile o la perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo (il numeratore) per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione (il denominatore) durante l’esercizio.

11 La finalità dell’informazione sull’utile base per azione è fornire una misura dell’interessenza di ciascuna azione ordinaria dell’entità capogruppo al risultato economico dell’entità per l’esercizio di riferimento.

 

Utile

12 Al fine del calcolo dell’utile base per azione, gli importi attribuibili a possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo con riferimento a:

a) utile o perdita da attività operative in esercizio attribuibile all’entità capogruppo; e
b) utile o perdita attribuibile all’entità capogruppo devono essere gli importi in a) e b) rettificati dagli ammontari dei dividendi privilegiati al netto delle imposte, dalle differenze derivanti dal regolamento di azioni privilegiate, e dagli altri effetti simili di azioni privilegiate classificate come patrimonio netto.

13 Tutte le voci di proventi e di oneri attribuibili ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo che sono rilevate in un esercizio, inclusi le imposte e i dividendi sulle azioni privilegiate classificate come passività, sono incluse nella determinazione dell’utile o della perdita dell’esercizio attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo (cfr. IAS 1 ).

14 L’importo dei dividendi privilegiati al netto delle imposte che viene dedotto dall’utile o dalla perdita corrisponde:

a) all’importo di eventuali dividendi privilegiati al netto delle imposte deliberati nell’esercizio per le azioni privilegiate non cumulative; e
b) all’ammontare dei dividendi privilegiati al netto delle imposte spettanti per l’esercizio alle azioni privilegiate cumulative sia deliberati che non deliberati. L’ammontare dei dividendi privilegiati dell’esercizio non include i dividendi privilegiati spettanti alle azioni privilegiate cumulative pagati o deliberati nell’esercizio corrente relativamente a esercizi precedenti.

15 Le azioni privilegiate che prevedono un dividendo iniziale ridotto per compensare un’entità per la vendita di azioni privilegiate con uno sconto, o un dividendo superiore al mercato in esercizi successivi per compensare gli investitori per l’acquisto di azioni privilegiate con un sovrapprezzo, a volte sono chiamate azioni privilegiate a tasso crescente. Qualsiasi sconto o sovrapprezzo di emissione su azioni privilegiate a tasso crescente è ammortizzato con imputazione agli utili portati a nuovo utilizzando il metodo dell’interesse effettivo ed è trattato come dividendo privilegiato ai fini del calcolo dell’utile per azione.

16 Le azioni privilegiate possono essere riacquistate in occasione di un’offerta pubblica di un’entità ai relativi possessori. L’eccedenza del fair value (valore equo) del corrispettivo pagato ai possessori di azioni privilegiate rispetto al loro valore contabile rappresenta un utile per i possessori delle azioni privilegiate e una diminuzione degli utili portati a nuovo per l’entità. Questo importo viene dedotto dal calcolo dell’utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo.

17 Una conversione anticipata delle azioni privilegiate convertibili può essere indotta da un’entità per mezzo di modifiche favorevoli alle originarie condizioni di conversione o del pagamento di un ulteriore corrispettivo. L’eccedenza di fair value (valore equo) delle azioni ordinarie o di altri corrispettivi pagati rispetto al fair value (valore equo) delle azioni ordinarie da emettere secondo le originarie condizioni di conversione è un utile per i possessori di azioni privilegiate ed è dedotto dal calcolo dell’utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo.

18 Qualsiasi eccedenza del valore contabile delle azioni privilegiate rispetto al fair value (valore equo) del corrispettivo pagato per regolarle è aggiunta al calcolo dell’utile o della perdita attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale dell’entità capogruppo.

 

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