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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica – Contributi pubblici

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I contributi pubblici, inclusi i contributi non monetari valutati al fair value (valore equo), non devono essere rilevati finché non esista una ragionevole certezza che:

a) l’entità rispetterà le condizioni previste; e
b) i contributi saranno ricevuti.

Un contributo pubblico non può essere rilevato finché non esiste una ragionevole certezza che l’entità rispetterà le condizioni previste, e che il contributo sarà ricevuto. La riscossione di un contributo non fornisce, di per sé, la prova definitiva che le condizioni connesse al contributo siano state, o saranno, rispettate.

Il modo in cui un contributo è ricevuto non influisce sul metodo contabile da adottare per rilevarlo. Quindi un contributo è contabilizzato nello stesso modo sia che esso sia ricevuto sotto forma di disponibilità liquide, sia come riduzione di una passività nei confronti dell’ente pubblico.

10 Un finanziamento a fondo perduto da parte di enti pubblici è trattato come contributo pubblico quando c’è una ragionevole sicurezza che l’entità rispetterà le condizioni per la rinuncia al rimborso del prestito.

10A Il beneficio di un prestito pubblico ad un tasso d’interesse inferiore a quello di mercato è trattato come contributo pubblico. Il prestito deve essere rilevato e valutato conformemente all’IFRS 9 Strumenti finanziari. Il beneficio del tasso d’interesse inferiore a quello di mercato deve essere valutato come la differenza tra il valore contabile iniziale del prestito determinato conformemente all’IFRS 9 e i corrispettivi ricevuti. Il beneficio è contabilizzato conformemente al presente Principio. L’entità deve considerare le condizioni e le obbligazioni che sono state, o devono essere, soddisfatte quando identifica i costi che il beneficio del prestito è inteso a compensare.

11 Una volta che un contributo pubblico è stato contabilizzato, qualsiasi passività o attività potenziale è trattata secondo quanto previsto dallo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali.

12 I contributi pubblici devono essere rilevati, con un criterio sistematico, nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi in cui l’entità rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

13 Vi sono essenzialmente due approcci alla contabilizzazione dei contributi pubblici: il metodo patrimoniale, per il quale un contributo è rilevato al di fuori del prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio, e il metodo del reddito, per il quale un contributo è rilevato nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio in uno o più esercizi.

14 Per i sostenitori del metodo patrimoniale:

a) i contributi pubblici sono un mezzo di finanziamento e dovrebbero essere trattati come tali nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria piuttosto che essere rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio per compensare le voci di costo che essi finanziano. Poiché non è previsto alcun rimborso, essi dovrebbero essere rilevati al di fuori del prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio;
b) non è corretto rilevare i contributi pubblici nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio perché essi non costituiscono un reddito, ma rappresentano un incentivo fornito da un ente pubblico senza che siano sostenuti i costi relativi.

15 Le argomentazioni a favore del metodo del reddito sono le seguenti:

a) poiché i contributi pubblici derivano da una fonte differente dagli azionisti essi non dovrebbero essere rilevati direttamente a patrimonio netto, ma dovrebbero essere rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi appropriati;
b) i contributi pubblici sono raramente senza controprestazioni. L’entità li ottiene attraverso il rispetto di certe condizioni insieme all’adempimento delle obbligazioni previste. Essi dovrebbero, perciò, essere rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi in cui l’entità rileva come costi le relative spese che il contributo intende compensare;
c) poiché le imposte sul reddito e le altre imposte sono costi, è logico rilevare nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio anche i contributi pubblici, che sono un’estensione delle politiche di bilancio.

16 Per il metodo del reddito è fondamentale che i contributi pubblici siano rilevati, con un criterio sistematico, nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi in cui l’entità rileva come costi le relative spese che il contributo intende compensare. La rilevazione dei contributi pubblici nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio al momento della riscossione non rispetta l’assunzione della contabilità di competenza (vedere IAS 1 Presentazione del bilancio) e potrebbe essere accettata solo nel caso in cui non esista un criterio per ripartire il contributo a esercizi differenti da quello nel quale esso è stato ricevuto.

17 Nella maggior parte dei casi gli esercizi nei quali l’entità rileva i costi o le spese relative a un contributo pubblico sono facilmente determinabili. Pertanto, i contributi riferibili a spese specifiche sono rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio nello stesso esercizio della spesa relativa. Analogamente, i contributi relativi a beni ammortizzabili sono solitamente rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi nei quali è addebitato l’ammortamento di quei beni e nella medesima proporzione.

18 I contributi relativi a beni non ammortizzabili possono richiedere anche l’adempimento di certe condizioni e dovrebbero perciò essere rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio negli esercizi nei quali viene sostenuto il costo per adempiere alle condizioni previste. Per esempio, la concessione a titolo di contributo di un terreno può essere condizionata alla costruzione di un edificio nel luogo stesso e può essere corretto rilevarla nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio durante la vita utile dell’edificio.

19 I contributi sono, a volte, ricevuti come parte di un insieme di aiuti finanziari o fiscali al quale sono associate certe condizioni. In tali casi, è necessario porre attenzione nell’identificazione delle condizioni che danno origine ai costi e alle spese che determinano quali sono gli esercizi nei quali il contributo sarà realizzato. Può essere appropriato ripartire una parte del contributo con un criterio e un’altra parte con un criterio diverso.

20 Un contributo pubblico che sia riscuotibile come compensazione per costi o perdite già sostenuti ovvero al fine di dare un supporto finanziario immediato all’entità senza correlati costi futuri deve essere rilevato nel prospetto dell’utile (perdita) dell’esercizio in cui diventa esigibile.

21 In alcuni casi, un contributo pubblico può essere concesso al fine di fornire un aiuto finanziario immediato all’entità piuttosto che come incentivo per sostenere spese specifiche. Tali contributi possono essere limitati a una particolare entità e possono non essere disponibili per un’intera categoria di beneficiari. Queste circostanze possono giustificare la rilevazione del contributo nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio nell’esercizio nel quale l’entità matura il diritto a ottenerlo, fornendo nelle note l’informativa necessaria per far sì che il suo effetto sia chiaramente compreso.

22 Un contributo pubblico può essere riscuotibile dall’entità come compensazione per costi o perdite sostenuti in un periodo precedente. In questo caso il contributo è rilevato nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio nel periodo nel quale esso diventa esigibile, con un’informazione integrativa tale da assicurare che il suo effetto sia chiaramente compreso.

 

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