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Principi Contabili
Scritto da: Misterfisco

Le rimanenze di magazzino Allegato II Indicazioni procedurali per l inventario delle rimanenze di magazzino e brevi cenni sulle rilevazioni permanenti di magazzino |

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Sono stati analizzati anche i seguenti metodi di valutazione, scartati in quanto non ritenuti corretti perchè in contrasto con le finalità di un bilancio d’esercizio nel contesto di una contabilità a valori storici. Tali conclusioni sono conformi alla dottrina dominante ed alla prassi internazionale.

a) Il metodo del costo primo variabile (“direct costing”)

Il metodo del costo primo variabile cioè del costo inclusivo delle materie prime, della mano d’opera e di una quota di spese generali variabili di produzione (con esclusione delle spese generali di produzione fisse, quale l’ammortamento), intende fornire alla direzione dell’impresa informazioni sul rapporto tra costi, volumi e profitto. Trattasi cioè di una configurazione di costo intesa a determinare dalla differenza tra vendite e costi diretti il margine contributivo alle spese fisse, e quindi di uno strumento utile a livello direzionale per determinare ‘1 volumi di vendite necessari per il recupero delle spese fisse, per identificare quali prodotti sono redditivi e quali no, per determinare la convenienza a produrre o ad acquistare un prodotto, ecc.

Molti sostenitori del metodo adducono tale utilità per ritenere che i costi fissi di produzione costituiscano elementi negativi del reddito e che pertanto devono essere esclusi dalla valutazione del magazzino. Tale teoria non è accettabile.

Si ritiene che i costi fissi di fabbricazione costituiscano nella maggior parte del casi una parte rilevante del costo di fabbricazione per molte imprese manifatturiere e la loro esclusione si concretizzerebbe in una riduzione del valore del magazzino che non può essere giustificata dalla sola utilità pratica a livello direzionale e pertanto tale metodo non corretto.

b) Il metodo NIFO

La valutazione al NIFO (next in, first out) effettuata sulla base di flussi di costo secondo cui i primi quantitativi usciti dal magazzino sono i primi ad essere acquistati dopo la chiusura dell’esercizio. Tale criterio valutativo è in contrasto con i postulati del bilancio d’esercizio nel contesto di una contabilità a costi storici, in quanto solitamente riflette costi sostenuti nell’esercizio successivo. L’espressione vuole indicare che il costo della merce venduta, indicato nel conto economico, è determinato sulla base del costo di sostituzione. Tale metodo non è corretto ai fini della valutazione del magazzino da effettuarsi nell’ambito delle premesse di questo documento [1].

c) Il metodo del prezzo di vendita

La valutazione delle rimanenze di magazzino al prezzo di vendita non è corretto in quanto anticipa utili non realizzati. Essa è pertanto in contrasto con i postulati del bilancio d’esercizio [2].

Sommario Principi contabili

Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti

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