Con recente Norma di comportamento n. 169, l’Associazione dottori commercialisti si è espressa in merito al trattamento fiscale da applicare ai compensi reversibili percepiti dagli amministratori di società che siano anche dipendenti o collaboratori di un’altra società. Nello specifico, ha disposto che tali somme:
- per un amministratore lavoratore dipendente, non sono imponibili IRPEF, non sono assoggettate ad alcuna ritenuta e sono escluse da IVA. Per la società erogante sono deducibili ai fini delle imposte sui redditi, ma non ai fini IRAP. Infine per la società che li percepisce concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ma non rilevano ai fini IRAP;
- per un amministratore collaboratore vale quanto esposto per l’amministratore lavoratore dipendente, con l’unica differenza che tali somme sono:
- escluse da IVA se l’amministratore non esercita altra attività di lavoro autonomo;
- assoggettate ad IVA, ex articolo 5, comma 2, D.P.R. n. 633/1972, se l’amministratore esercita altra attività di lavoro autonomo.
Fonte: www.seac.it
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