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23 Novembre 2023

Istituito l’Albo dei certificatori: tax credit RS per la qualità

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Il provvedimento ufficiale del presidente del Consiglio dei ministri, datato 6 novembre 2023, ha formalizzato il decreto inerente al Tax Credit RS per la “qualità”. Contestualmente a questa dichiarazione, vengono delineate le modalità procedurali, il contenuto dell’attestazione e le attività di supervisione.

Attraverso il Dpcm datato 15 settembre 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 il 4 novembre 2023 e in vigore dal 19 novembre. È stato istituito l’Albo dei soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni. I quali attestano la qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Tale istituzione è finalizzata al riconoscimento del credito d’imposta. Come stabilito nei commi 200, 201 e 202 della legge di bilancio 2020 (n. 160/2019), e alle misure specificate nei commi da 203 a 203-quater della stessa norma, riguardanti le attività di ricerca e sviluppo (articolo 3, Dl n. 145/2013) e la qualificazione delle attività di innovazione tecnologica per il raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica, con un riconoscimento del credito d’imposta maggiorato (comma 203, quarto periodo, e commi 203-quinquies e 203-sexies del Bilancio 2020).

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, annunciato precedentemente attraverso un comunicato del ministero delle Imprese e del Made in Italy il 22 settembre, implementa quanto previsto dall’articolo 23 del Dl Semplificazioni (decreto legge n. 73/2022).

Chi accoglie l’Albo certificatori per la qualità?

L’Albo accoglie sia persone fisiche che imprese ed enti, ognuno soggetto a specifiche condizioni. Le persone fisiche devono possedere una laurea in linea con l’oggetto della certificazione. Non aver subito condanne per reati che comportano l’esclusione da procedure di appalto. Nonché aver svolto attività relative alla presentazione, valutazione o rendicontazione di almeno quindici progetti nell’ambito delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione nei tre anni precedenti la domanda di iscrizione.

Le imprese e gli altri organismi devono rispettare condizioni quali la sede legale o l’unità locale attiva sul territorio nazionale. Oltre all’iscrizione all’apposito Registro, l’assenza di procedura concorsuale o liquidazione, e l’assenza di sanzioni interdittive.

Il decreto stabilisce che l’Albo sarà gestito presso la direzione generale per la politica industriale. Oltra all’innovazione e le PMI del ministero delle Imprese e del Made in Italy. La modalità di iscrizione, i termini e le regole per la verifica delle domande saranno definite con un decreto direttoriale entro novanta giorni dall’entrata in vigore della norma, che avverrà il 19 novembre.

Procedura di certificazione con richiesta al ministero del Made in Italy

L’intervento normativo prevede anche che il ministero stabilirà le modalità di versamento dei 252 euro. Dovuti dai richiedenti la certificazione, per diritti di segreteria.

La procedura di certificazione può essere richiesta da coloro che hanno effettuato o intendono effettuare investimenti in attività ammissibili ai crediti d’imposta. Questo a condizione che non siano già state constatate violazioni relative all’utilizzo di tali crediti. Le imprese interessate devono presentare una specifica richiesta al ministero delle Imprese e del Made in Italy, utilizzando un modello approvato con il decreto direttoriale. La certificazione deve contenere informazioni sulle capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa, la descrizione dei progetti realizzati o in corso e le motivazioni tecniche per l’ammissibilità al credito d’imposta.

Entro il 31 dicembre, il ministero delle Imprese e del Made in Italy pubblicherà le Linee Guida per l’applicazione corretta dei crediti d’imposta, con schemi di certificazione specifici per diverse tipologie di investimenti e settori economici.

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