Il Ministero della Cultura ha aggiornato in modo significativo il quadro normativo relativo al tax credit per la produzione di opere audiovisive, sia nazionali che internazionali. Le nuove disposizioni, contenute in due decreti direttoriali pubblicati il 26 giugno 2025, mirano a rafforzare la trasparenza, la tracciabilità dei flussi finanziari e la verifica dei costi sostenuti, favorendo una gestione più rigorosa e coerente degli incentivi fiscali nel settore audiovisivo.
Che cos’è il tax credit per l’audiovisivo?
Il tax credit è un incentivo fiscale riconosciuto sotto forma di credito d’imposta alle imprese che operano nella produzione, distribuzione e promozione di contenuti audiovisivi. Le opere ammesse possono comprendere:
- Film
- Serie TV
- Opere web
- Videogiochi
- Iniziative legate alle sale cinematografiche
- Produzioni straniere realizzate in Italia
Per accedere al beneficio, l’opera deve ottenere una certificazione di eleggibilità culturale, secondo un punteggio minimo stabilito.
Riferimenti normativi
Il principale riferimento normativo resta la Legge Cinema n. 220 del 2016, integrata da una serie di decreti ministeriali e decreti direttoriali che disciplinano aspetti tecnici e operativi dell’agevolazione.
I Nuovi decreti del 26 Giugno 2025
Con l’intento di migliorare i controlli e garantire una maggiore tracciabilità, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (DGCA) ha emanato due nuovi decreti:
- Decreto Direttoriale n. 2540/2025: Regola il tax credit per la produzione internazionale, in attuazione del D.M. 329/2024 (art. 18, comma 1).
- Decreto Direttoriale n. 2541/2025: Definisce il tax credit per la produzione nazionale, ai sensi del D.M. 225/2024 (art. 38, comma 1).
Entrambi i provvedimenti sostituiscono le precedenti disposizioni e introducono importanti novità operative.
Principali novità introdotte
Conto corrente dedicato obbligatorio
I beneficiari devono utilizzare un conto corrente bancario o postale dedicato alla gestione dei flussi finanziari legati ai costi eleggibili, in linea con la legge n. 136/2010. Questo vincolo, seppur non esclusivo, è finalizzato alla piena tracciabilità.
Obblighi di fatturazione e tracciabilità dei pagamenti
Per evitare l’ineleggibilità delle spese, è ora obbligatorio che:
- Le fatture e i documenti di spesa superiori a 1.000 euro indichino espressamente il titolo dell’opera a cui si riferiscono.
- I pagamenti siano effettuati con strumenti tracciabili e provenienti dal conto dedicato.
- Non sono ammissibili le spese regolate tramite compensazioni tra debiti e crediti con i fornitori.
Perizia di congruità dei costi
Per rafforzare la verifica della spesa, la DGCA potrà richiedere una perizia indipendente per attestare la congruità dei costi dichiarati. Questa deve essere redatta da un professionista terzo qualificato, approvato preventivamente dalla Direzione.
Trasparenza nella gestione del personale e dei fornitori
Le imprese dovranno documentare nel rendiconto:
- Elenco del personale impiegato, con codice fiscale e costo relativo.
- Documentazione dei pagamenti verso i fornitori, tracciabili.
- Autodichiarazioni dei fornitori su:
- Assenza di subappalti “a cascata”
- Eleggibilità delle spese
- Conformità agli obblighi lavoristici e contributivi
Nuovo obbligo per le produzioni Internazionali: consegna dell’opera
Anche per il tax credit internazionale, è ora richiesto che il richiedente consenta alla DGCA la visione dell’opera finale tramite link o supporti telematici. Questa misura rafforza il controllo sulla corrispondenza tra opera dichiarata e prodotto finale.
Prossimi aggiornamenti attesi
Il Ministero della Cultura ha annunciato che ulteriori avvisi tecnici e chiarimenti saranno pubblicati a breve, per completare il quadro operativo e rispondere alle esigenze degli operatori del settore.
Con questi aggiornamenti, il sistema del tax credit audiovisivo italiano si dota di strumenti più rigorosi per garantire efficienza, correttezza e trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche. Una regolamentazione più stringente, ma anche più chiara, che mira a sostenere un’industria culturale strategica per il Paese, favorendo nel contempo l’attrazione di investimenti esteri.