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26 Giugno 2025
4 Minuti di lettura

Bonus edilizi 2025: chiarimenti ufficiali dell’Agenzia delle Entrate

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Il 19 giugno 2025 l’Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare n. 8, firmata dal direttore Vincenzo Carbone, che chiarisce le recenti novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (commi 54-56) in materia di detrazioni fiscali per interventi edilizi. Le nuove disposizioni prevedono:

  • un aumento delle aliquote di detrazione per alcuni interventi edilizi,
  • una rimodulazione dei termini di utilizzo delle agevolazioni,
  • regimi più vantaggiosi per le abitazioni principali,
  • e modifiche alla disciplina del Superbonus.

Bonus edilizi: aliquota al 50% per il 2025

Per le spese sostenute nel 2025, la detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia, Ecobonus e Sismabonus è elevata al 50%, ma solo se riguarda l’abitazione principale del contribuente. Per gli anni 2026 e 2027, la percentuale scende al 36%.

Requisiti per beneficiare dell’aliquota maggiorata

  • Il contribuente deve possedere un diritto reale sull’immobile (proprietà, nuda proprietà, usufrutto, uso, abitazione, ecc.).
  • L’immobile deve essere adibito a residenza principale all’inizio o alla fine dei lavori.
  • Non possono usufruire della maggiorazione i familiari conviventi, né i detentori in affitto o comodato.

Bonus mobili confermato anche per il 2025

Il bonus mobili è stato prorogato per l’anno 2025, mantenendo il tetto di spesa a 5.000 euro, come previsto per il 2024. Può essere richiesto solo da chi ha effettuato interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Esclusioni dalla detrazione: focus sulle caldaie a gas

In linea con la direttiva UE 2024/1275, non rientrano nelle agevolazioni:

  • le caldaie a condensazione alimentate a combustibili fossili,
  • i generatori d’aria calda a condensazione.

Sono invece ancora ammissibili:

  • i microcogeneratori (anche se a combustibili fossili),
  • i generatori a biomassa,
  • le pompe di calore ad assorbimento a gas,
  • i sistemi ibridi fabbricati per lavorare congiuntamente (pompa di calore + caldaia).

Queste regole valgono anche per gli interventi ammessi al Superbonus: le caldaie uniche a combustibili fossili installate nel 2025 non danno diritto alla detrazione, a meno che la CILAS non sia stata presentata prima del 1° gennaio 2025.

Interventi esclusi: attenzione agli impianti termici

Anche per il recupero del patrimonio edilizio (ex art. 16-bis TUIR), sono esclusi dalla detrazione:

  • gli interventi che prevedono la nuova installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili,
  • compresi quelli previsti all’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b).

Novità per il Superbonus: 65% solo con requisiti entro il 15 ottobre 2024

Il Superbonus, che nel 2025 sarà applicabile con un’aliquota del 65%, può essere usufruito solo se:

  • si è presentata la CILAS entro il 15 ottobre 2024 (per interventi non condominiali),
  • è avvenuta l’approvazione la delibera condominiale e presentata la CILAS (per interventi condominiali),
  • è stata inviata l’istanza per il titolo abilitativo, nel caso di demolizione e ricostruzione.

Queste condizioni valgono per:

  • i condomini,
  • le persone fisiche con immobili fino a quattro unità,
  • le Onlus, OdV e APS.

Ripartizione in 10 quote per le spese 2023

Una delle principali novità è la possibilità di spalmare la detrazione in 10 anni, invece che nei termini originari, ma solo per le spese effettuate nel 2023.

Come esercitare l’opzione

  • Tramite dichiarazione integrativa da presentare entro il 31 ottobre 2025.
  • Se dalla dichiarazione emerge un maggior debito d’imposta, questo va versato senza sanzioni o interessi, entro il termine per il saldo delle imposte sul reddito 2024.

Per le spese sostenute dal 2024 in poi, la detrazione è sempre suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

Più vantaggi per chi migliora la casa in modo sostenibile

Le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2025 mirano a incentivare la riqualificazione sostenibile del patrimonio immobiliare, premiando in particolare i proprietari che investono nella prima casa. Tuttavia, le esclusioni legate agli impianti a combustibili fossili segnano una netta transizione verso soluzioni energetiche più ecologiche, in linea con gli obiettivi europei.

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