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Saggi
19 Dicembre 2014

Bonus bebè 2015

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Un aiuto concreto in favore delle nuove vite e delle loro famiglie

  

Il contesto:

In questi ultimi anni la parola crisi sfiora purtroppo tutti i settori, portando con sé un’alea di pessimismo, di tristezza e di sfiducia nel futuro.

Questa situazione non colpisce solo il mondo del lavoro, la vita economica ma anche la vita personale, affettiva e familiare di ciascuno di noi, condizionando fortemente anche il desiderio di maternità.

Diminuiscono i matrimoni, anzi sono sempre più spesso sorpassati dal loro fallimento o da convivenze forzatamente mantenute ma poco entusiaste al solo scopo di non imbattersi in pratiche legali costose e in richieste economiche inaffrontabili.

Gli studenti si avvicinano al mondo del lavoro sempre più tardi per l’allungarsi dei periodi scolastici e anche per la  necessità di formazione specializzata sempre più richiesta oggi, conseguentemente sempre più spesso i giovani lasciano la casa dei genitori molto tardi per le difficoltà economiche di costruirsi un proprio nido con conseguente danno per la vita di coppia, per l’intimità e per la creazione di proprie famiglie.

Dalla somma di tutti questi fattori il rapporto delle  nascite negli ultimi anni è negativo, con qualche punta positiva “grazie” ai contributi degli immigrati, comunitarie non, nel nostro paese che arrivano già con un bel carico di figli minori e che qui, insediati nel contesto demografico ma non sempre economico, sociale e lavorativo, incrementano con nuovi arrivi il proprio nucleo familiare.

Fare un figlio costa, costa sin dal momento in cui i due futuri genitori sanno di attenderlo: visite mediche, prevenzione, farmaci, accessori, vestiti, latte artificiale, ecc…., ma non finisce qui perché crescendo i figli “costano”, diventando un vero e proprio investimento in termini economici per le proprie famiglie in modo esponenziale per l’incremento delle proprie esigenze legate a bisogni indispensabili, culturali (scuola, università), sociale (amicizie, viaggi, ecc….) e in un momento in cui in molte famiglie spesso vi è un genitore in mobilità o in cerca di lavoro, certo lo spirito per progettare di  metter su famiglia perde il proprio entusiasmo.

 

Il bonus bebè 2015

In un momento economicamente così difficile, con un mercato del lavoro asfittico ed incapace di reclutare tutti, il bonus bebè, introdotto già da alcuni anni, non pensa certo di risolvere il fattore economico legato al mantenimento dei figli, ma si pone l’obiettivo di contribuire, almeno  per i primi tre anni di vita, alle più indispensabili esigenze del nuovo arrivato così da alleggerire la propria famiglia, con uno sguardo rivolto soprattutto a coloro che hanno i redditi più bassi.

Il contributo è previsto dal Disegno di Legge di Stabilità 2015, art. 13 “Misure a sostegno delle famiglie”.

Vediamo quindi le caratteristiche di questo bonus bebè 2015, riconfermato anche in occasione dell’approvazione alla Camera, per ora, della Legge di Stabilità 2015.

 

Le caratteristiche del contributo:

Come detto si tratta di un contributo, quindi di una somma forfettariamente erogata per ogni nuovo figlio; come tale non sarà assoggettato ad imposta, non concorrendo alla determinazione del reddito imponibile Irpef non dovrà essere quindi dichiarato nella dichiarazione dei redditi dei genitori beneficiari.

Attenzione però: il bonus bebè 2015 non deve essere confuso con il “bonus mamme” (€ 1.000) destinato ai nuclei familiari con un reddito complessivo inferiore a € 8.500,00 annuo, attribuito mediante l’erogazione di buoni spesa  e destinato al mantenimento dei figli.

 

I soggetti beneficiari:

Possono accedere al contributo denominato “Bonus Bebè 2015”, purché in possesso dei requisiti reddituali richiesti:

  • cittadine italiane;
  • cittadine di uno stato membro (comunitarie);
  • cittadine extra comunitarie munite di regolare permesso di soggiorno o rifugiate politiche.

 

  

I requisiti reddituali:

In sede di approvazione alla Camera del Disegno di Legge di Stabilità 2015 la platea di destinatari del bonus bebè ha ottenuto una  importante rimodulazione, restringendo di fatto i possibili beneficiari.

Potranno infatti accedere al contributo i genitori di figli nati o di figli adottati dal 01.01.2015 che dichiareranno un valore dell’indicatore Isee complessivo del nucleo familiare non superiore a € 25.000,00 annui (il parametro precedentemente era di € 90.000,00); nel caso in cui l’indicatore si attesti invece su valori  inferiori a € 7.000,00 il contributo mensile per ciascun figlio sarà raddoppiato.

Così facendo la platea dei soggetti interessati è passata da oltre 415.000,00 a circa 330.000,00.

Il limite dell’indicatore Isee non si applicherà nel caso di nuclei familiari con 5 o più figli.

Precisiamo che l’indicatore Isee non è determinato solo dalla somma complessiva dei redditi imponibili ai fini Irpef del nucleo familiare; è infatti un parametro che misura il reale benessere della famiglia, tenendo conto anche del patrimonio (mobiliare o immobiliare) di cui dispone.

Si ricorda inoltre che il reddito complessivo del nucleo familiare ai fini della determinazione corretta dell’indicatore Isee è quello dell’anno solare precedente all’anno di nascita del figlio (pertanto per le richieste di contributo per figli nati o adottati nel 2015 il reddito a cui far riferimento sarà quello del 2014).

 

La domanda:

I neo genitori per poter accedere al contributo dovranno presentare apposita domanda all’Inps debitamente compilata e sottoscritta in  ogni sua parte contenente anche l’autocertificazione dell’importo Isee del nucleo familiare.

La domanda potrà essere presentata telematicamente qualora i genitori richiedenti siano in possesso del proprio Pin Code Inps o attraverso i Caaf o i Professionisti abilitati i quali, sulla base delle indicazioni dei genitori, provvederanno a compilare il modulo e successivamente trasmetterlo per loro conto telematicamente all’Inps.

L’istanza potrà essere presentata solo successivamente alla nascita del figlio o alla sua adozione definitiva.

All’Inps, Ente destinatario della domanda resterà l’obbligo di verificare la corrispondenza della situazione reale dei richiedenti con le dichiarazioni contenute nella domanda stessa.

I requisiti dovranno inoltre essere mantenuti nel corso del periodo di validità della domanda stessa (ovvero fino ai 3 anni di vita o di ingresso definitivo in famiglia nel caso di figli adottati).

Il monitoraggio dell’Inps avverrà mediante l’invio di relazioni mensili al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale e al Ministero dell’economia e delle Finanze.

Nel caso in cui si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di stanziamento, il Ministero dell’Economica e delle Finanze in concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ridetermineranno l’importo annuo dell’assegno ed eventualmente anche il limite reddituale per accedervi.

 

La graduatoria:

La graduatoria sarà definita sulla base di valori dell’indicatore Isee, come da attestazione relativa al nucleo famigliare dichiarata nella domanda.

A tutti i richiedenti verrà data comunicazione della graduatoria.

L’attenzione, come è giusto che sia, è rivolta in particolare modo alle famiglie di ceto medio – basso e chiaramente la posizione in graduatoria sarà inversamente proporzionale all’indicatore Isee dichiarato in sede di domanda (un indicatore tanto più basso darà diritto ad accedere ai primi posti nella graduatoria per il contributo).

Nel caso in cui in sede di istruttoria si rilevino dati difformi in relazione all’indicatore Isee la domanda sarà respinta.

 

L’erogazione:

Così come la ricezione della domanda, il controllo dei requisiti reddituali avverranno attraverso l’Inps, anche l’erogazione del contributo avverrà attraverso lo stesso canale.

Gli stanziamenti e gli utilizzi annui saranno monitorati dell’Inps al fine di individuare eventuali oneri non previsti ed intervenire al fine della loro copertura.

 

Le risorse:

Il costo valutato per l’iniziativa del bonus bebè è così individuato:

anno 2015                   202.000.000 €

anno 2016                   607.000.000 €

anno 2017                1.012.000.000 €

anno 2018                1.012.000.000 €

anno 2019                  607.000.000 €

anno 2020                   202.000.000 €

 

Si arriva fino al 2020 in considerazione che la richiedibilità del bonus va dal 2015 al 2017 e che sarà erogabile fino al 3^ anno di vita del bambino o fino al 3^ anno di inserimento nella famiglia in caso di figlio adottivo; pertanto qualora un figlio nascesse o fosse adottato nel 2017 avrà diritto al bonus fino al 3^ anno e quindi fino al 2020.

Al fine di evitare false aspettative si precisa che i figli nati o adottati con data 31.12.2014 non potranno accedere al bonus.

Inoltre il testo del Disegno di Legge di Stabilità, all’ultimo capoverso dell’art. 13 “Misure per le famiglie” indica che:

“Nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze è istituito un Fondo con la dotazione di 298 milioni per l’anno 2015, da destinare ad interventi a favore della famiglia. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono individuati la destinazione del fondo, i criteri di riparto, l’individuazione degli obiettivi e le conseguenti disposizioni attuative”.

 

Il contributo:

Il contributo è stato stabilito per un ammontare annuo di € 960,00 da corrispondersi in tranche mensili di € 80,00 per ciascun figlio nato o adottato dal 01.01.2015 al 31.12.2017.

L’assegno verrà corrisposto dal mese di nascita o di adozione definitiva e fino al compimento del 3^ anno di vita o al 3^ anno di ingresso nella famiglia adottiva.

A differenza del bonus di € 80,00 in busta paga, per il  bonus bebè non è stato stabilito alcun vincolo in relazione alla professione dei genitori (lavoratori dipendenti, imprenditori, lavoratori autonomi) purché rientranti nei limiti reddituali indicati dalla normativa.

Il contributo di € 80,00 è destinato a raddoppiare per le famiglie con un Isee complessivamente inferiore a € 7.000,00 (condizione di assoluta povertà).

 

Le modalità operative:

Le modalità operative nonché le autorizzazioni della spesa complessiva sono rinviate ad un Decreto Attuativo che dovrà essere approvato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Disegno di Legge di Stabilità 2015 e quindi verosimilmente entro i primi giorni di febbraio 2015.

 

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