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23 Luglio 2017

Studi di settore per il 2016: tutti i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

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Con la Circolare n. 20 del 13 luglio 2017, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti riguardo all’applicazione degli studi di settore e dei parametri per il 2016.

L’Agenzia delle Entrate ha, in primo luogo, ricordato la pubblicazione dei Decreti Ministeriali del 22 dicembre 2016 con i quali sono stati approvati 57 studi di settore e 5 specifici indicatori territoriali. Gli studi di settore approvati (20 studi relativi ad attività economiche del settore delle manifatture, 12 studi relativi ad attività economiche del settore dei servizi, 7 studi relativi ad attività professionali, 18 studi relativi ad attività economiche del settore del commercio) rappresentano la revisione di 68 studi di settore in vigore dal periodo d’imposta 2013. L’aggiornamento di alcuni di essi ha comportato l’accorpamento di più studi in un unico studio di settore.

Gli studi di settore in questione non trovano applicazione, in fase di accertamento, rispetto ai contribuenti che dichiarano compensi o ricavi di ammontare superiore a 5.164.569 Euro.

L’Agenzia delle Entrate ha, altresì, evidenziato che, nelle note tecniche e metodologiche allegate ai Decreti Ministeriali del 22 dicembre 2016, sono illustrati i criteri sulla base dei quali sono stati costruiti i singoli studi di settore, le modalità di applicazione di ognuno di essi ed il funzionamento degli indicatori di coerenza e di normalità economica.

Con riferimento a tutti i 193 studi di settore applicabili al 2016 è confermata l’applicazione dei correttivi anti crisi.

Alcune indicazioni specifiche sono fornite riguardo alle cause di inapplicabilità. Gli studi di settore approvati, con riferimento alle attività d’impresa, non trovano applicazione nei confronti delle società cooperative, delle società consortili e dei consorzi che operano esclusivamente in favore delle imprese socie o associate e nei confronti delle società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente in favore degli utenti medesimi. In queste ipotesi sono comunque applicabili i parametri.

Nei paragrafi della Circolare, l’Agenzia delle Entrate si è occupata dei seguenti argomenti:

  • le principali novità relative all’applicazione degli studi di settore per il 2016: aggiornamento delle analisi della territorialità, indicatori di coerenza previsti dal Decreto Ministeriale del 24 marzo 2014, applicazione dei modelli misti;
  • la revisione congiunturale speciale degli studi di settore con il fine di tenere conto degli effetti della crisi economica e dei mercati;
  • l’utilizzo retroattivo delle risultanze degli studi di settore;
  • le principali novità nella modulistica: la semplificazione della modulistica (riduzione del numero degli studi, la struttura delle istruzioni), la presentazione del modello degli studi di settore (con riferimento specifico ai soggetti colpiti dagli eventi sismici del 2016 ed alla presentazione del modello per la sola acquisizione dei dati), il quadro A relativo al personale addetto all’attività, il quadro E relativo ai beni strumentali, i quadri F e G relativi agli elementi contabili, il quadro T relativo alla congiuntura economica, i dati complementari per l’evoluzione degli studi;
  • il regime premiale previsto dall’articolo 10 del Decreto Legge n. 201 del 2011;
  • le comunicazioni per la promozione della compliance (tipologie di comunicazioni di anomalia per il 2017, modalità di comunicazione adottate);
  • l’applicazione dei parametri;
  • la comunicazione dei dati da parte dei contribuenti forfetari.

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