Nella Risoluzione n. 71 del 3 agosto 2015, l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un quesito, posto tramite interpello, riguardo alla detraibilità della spesa per un intervento chirurgico volto all’adeguamento dei caratteri sessuali.
In particolare, l’istante, al quale il Tribunale aveva riconosciuto un disturbo di identità di genere, era stato autorizzato a sottoporsi ad un intervento di ricostruzione degli organi genitali maschili, del costo complessivo di 11.000 Euro.
L’istante sostiene che non si tratti di un intervento di chirurgia estetica e che, quindi, le relative spese possano essere oggetto di detrazione ai fini dell’Irpef, come spese sanitarie.
Il Ministero della Salute, in riferimento al caso specifico, ha affermato che sussistono le condizioni per qualificare l’intervento chirurgico quale intervento “medico-sanitario” con finalità di cura.
L’Agenzia delle Entrate ha, quindi, concluso che le spese per tale intervento rientrino tra le spese sanitarie detraibili.
L’Agenzia ha, infine, precisato che, poter usufruire della detrazione, dalla fattura, rilasciata dal centro accreditato presso il quale verrà eseguita la prestazione sanitaria, dovrà risultare la descrizione della prestazione stessa.