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9 Ottobre 2015

Monitoraggio delle spese fiscali e dell’evasione: pubblicato un nuovo Decreto di attuazione della riforma fiscale

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Con il Decreto Legislativo n. 160 del 24 settembre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre 2015 ed in vigore dal 22 ottobre 2015, prosegue l’attuazione della riforma fiscale prevista dalla Legge delega del marzo 2014.

Il Decreto in questione si occupa, in particolare, del monitoraggio delle spese fiscali e dell’evasione fiscale.

All’articolo 1 del Decreto, è precisato che gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali dovranno avere sempre come priorità la tutela dei redditi di lavoro dipendente ed autonomo, dei redditi di imprese minori e dei redditi di pensione, della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell’istruzione, dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.

Le spese fiscali che sono entrate in vigore da cinque anni saranno oggetto di specifiche proposte di eliminazione, riduzione, modifica o conferma.

Dovrà essere predisposto dal Governo un rapporto annuale sulle spese fiscali, nel quale saranno elencate le forme di esenzione, esclusione, riduzione dell’imponibile o dell’imposta e di regime di favore, derivanti da disposizioni normative vigenti, con indicazione separata delle forme introdotte nell’anno precedente e nei primi sei mesi dell’anno in corso.

Ogni misura esistente dovrà essere descritta ed accompagnata dall’individuazione della tipologia di beneficiari e, se possibile, dalla quantificazione degli effetti finanziari e del numero dei beneficiari.

Riguardo al monitoraggio dell’evasione fiscale e contributiva, è previsto, all’articolo 2 del Decreto Ministeriale, che sia presentato un rapporto sui risultati conseguiti in materia. Il Governo dovrà indicare le strategie da seguire per il contrasto dell’evasione, l’aggiornamento ed il confronto dei risultati con gli obiettivi.

Vi è anche una previsione specifica riguardo alla destinazione ad un Fondo per la riduzione della pressione fiscale delle maggiori entrate, che possono dirsi derivate, su base permanente, dai risultati dell’attività di contrasto e prevenzione dell’evasione e dal miglioramento dell’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, al netto delle entrate necessarie al mantenimento dell’equilibrio di bilancio ed alla riduzione del rapporto tra il debito ed il Pil.

Anche le eventuali maggiori entrate derivanti dalla revisione delle spese fiscali saranno attribuite di norma al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.

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